80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Davanti al presepe fermare la strage degli innocenti e liberare gli ostaggi: subito

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Abbiamo scelto la Natività di Cambridge per fare gli auguri per Natale e per l’anno che verrà.

In questi tempi bui un po’ di luce e di speranza!

È la raffigurazione di un Presepe di sei secoli fa miniato in tempera e oro, tra le pagine di un Libro d’Ore francese, prezioso (sono libriccini tascabili di preghiere, in latino, per l’uso personale dei fedeli) composto a Besançon, in Francia, nel 1450 circa, e oggi conservato al Fitzwilliam Museum di Cambridge in Inghilterra. Siamo di fronte ad un’elegante scena artistica della Natività, che stravolge i ruoli codificati: la Vergine, in abito dorato e velo bianco, domina in alto la scena, seduta sul letto sotto una coperta rossa elegantemente decorata, mentre legge un libro; più in basso in un angolo Giuseppe culla il Cristo bambino, a voler evidenziare con enfasi il suo ruolo di padre.

L’immagine della Vergine di Cambridge è ricca di fascino e di sorprendente modernità. 

È forse una delle prime raffigurazioni di Maria che legge: segnala l’emersione di un pubblico di lettrici nel contesto culturale di riferimento e il conseguente processo di alfabetizzazione femminile in atto. Maria che legge diventa l’icona di un pubblico femminile che, seppur circoscritto, esisteva già nell’alto Medioevo e chiedeva strumenti di devozione e di istruzione.

Ci aiuta ad aprire uno spiraglio, invitandoci a continuare ad esplorare, a scoprire la vita delle donne dei secoli passati. Dedicheremo un approfondimento sulla figura di Maria, importante per tutte le culture, come donna e come madre. Pensiamo all’invocazione di San Bernardo nel 33° canto del Paradiso di Dante. Una sintesi di una bellezza insuperabile, in quattro parole e due antitesi: Vergine madre, figlia del tuo figlio…

Nella Natività c’è il Cristo bambino: un evento gioioso che ogni anno ricordiamo.

Ma quest’anno Betlemme avrà il volto dei tanti bambini palestinesi ed ebrei che dal 7 ottobre scorso sono stati uccisi dagli Erode di questo nostro tempo, i responsabili di Hamas e il governo di Netanyahu, come sostiene anche Pier Luigi Ermini su Liberainformazione del 22 dicembre 2023.

Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti…”: è il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani, firmata il 10 dicembre 1948, ben 75 anni fa. Dopo le leggi razziali e i campi di sterminio, la guerra e la fame, la comunità internazionale scriveva le premesse perché quella catastrofe non accadesse mai più. Già nel preambolo affermava il legame indissolubile tra diritti umani libertà giustizia e pace nel mondo.

La spesa militare, a livello globale, nel 2022 è stata di 2.240 miliardi di dollari statunitensi, pari al 2,2%del PIL, fonte SIPRI. La corsa agli armamenti conduce a un’unica conseguenza: lo scoppio di guerre sanguinose e devastanti. Immaginare un mondo senza guerre e cominciare a costruirlo è il compito più urgente e necessario che la specie umana si possa dare.

Cominciamo a fermare la guerra tra Israele e Palestina che ha già prodotto oltre 20 mila morti nella striscia di Gaza (la stragrande maggioranza bambini) dopo l’assalto terrorista in Israele di Hamas.

È necessario fermare le armi subito. Fermare “la strage degli innocenti” e liberare subito gli ostaggi. Chiediamo a gran voce: cessate il fuoco, subito.

Subito davanti al presepe: una scelta necessaria di umanità.


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