È sinceramente preoccupante l’incontro fra Giorgia Meloni e Santiago Abascal, avvenuto nella sede di Fratelli d’Italia e non a Palazzo Chigi (almeno questo!), per definire la strategia dei conservatori in vista delle prossime Europee. È preoccupante alla luce di ciò che sta accadendo in Spagna, degli assalti alle sedi del PSOE ad opera di alcuni militanti di VOX, delle accuse mosse da Abascal nei confronti del premier riconfermato Pedro Sánchez e di ciò che il leader neo-franchista incarna nel panorama nazionale e internazionale.
Ancora una volta, ci spiace dover far notare che la nostra Presidente del Consiglio non riesca proprio a recidere il cordone ombelicale che la lega a un mondo che non può e non deve appartenere all’universo valoriale di una protagonista del panorama politico occidentale.
Riuscirà a interrompere questi legami? Avrà la forza di trasformare Fratelli d’Italia in un partito del popolarismo europeo? O dobbiamo rassegnarci all’idea di una progressiva orbánizzazione dell’Italia, magari nella speranza di poter modificare anche gli equilibri continentali a partire dal prossimo giugno? Quale futuro ci attende?
Porre queste domande è non solo legittimo ma doveroso, e noi non resteremo in silenzio.
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