“Onda Pazza – il filo della memoria” è un progetto che si propone di creare momenti di riflessione e divulgazione sul tema della legalità e della memoria coinvolgendo 35 scuole di 7 regioni italiane (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Sicilia eSardegna). Il programma prevede incontri con testimoni dell’antimafia che promuoveranno, negli istituti scolastici che hanno aderito al progetto, laboratori creativi con l’obiettivo di realizzare materiali originali, podcast, graphic novel in co-creazione con gli studenti, da diffondere a livello nazionale.
I testimoni
Tra i testimoni, Luisa Impastato, nipote di Peppino, assassinato dalla mafia in Sicilia (Il titolo del progetto “Onda pazza” trae spunto proprio dall’attività giornalistica con “Radio Aut” della vittima della criminalità organizzata). Altri rappresentanti dell’antimafia sono: Arianna Mazzotti, nipote di Cristina, vittima innocente della ‘ndrangheta, Beatrice Federico, moglie di Raffaele Pastore, che nel 1996 venne ucciso dalla camorra dopo la denuncia per racket di due anni prima e Celeste Costantino, che si occupa da sempre di politiche culturali, tematiche di genere, comunicazione e mafie. Inoltre, è vicepresidente di “Una Nessuna Centomila”, la Fondazione che lavora sul contrasto alla violenza sulle donne. Tra i testimoni anche Alessandro Gallo che è il direttore scientifico del progetto e presidente dell’associazione Caracò, figlio e nipote di due esponenti importanti della camorra napoletana degli anni ’80, grazie al teatro, capì ben presto da che parte stare, decidendo di tenersi lontano dalla malavita, anzi combattendola attivamente. “Il progetto Onda Pazza – spiega – mira a sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della memoria e del contrasto alle mafie, attraverso lo sguardo di testimoni dell’antimafia. Con questo progetto vogliamo far rivivere la memoria delle vittime innocenti di mafia attraverso i linguaggi creativi dei ragazzi e delle ragazze che parteciperanno al percorso”. Uno degli ultimi incontri in ordine di tempo si è tenuto ad Arzano, in provincia di Napoli, dove Beatrice Federico ha incontrato gli alunni dell’Iis “Don Geremia Piscopo”.
Le scuole e le associazioni coinvolte
L’iniziativa, curata da Teatro dei Venti, compagnia teatrale con base a Modena, attiva dal 2005, anche a livello internazionale nella creazione di spettacoli e nella realizzazione di progetti multidisciplinari, ha un partner d’eccezione: il ministero dell’Istruzione – Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico. Le altre realtà coinvolte sono: FNAS – Federazione Nazionale delle Arti in Strada, Stalker Teatro, CRAB Teatro (Piemonte), Teatro Invito, Pandemonium Teatro (Lombardia), Emiliano Valente, Emanuele Di Giacomo, Valentina Virgili (Lazio), ProPositivo (Sardegna), TeatrInGestAzione, Baracca dei Buffoni (Campania), Genìa Labart (Sicilia). La consulenza scientifica e progetto video è a cura di Caracò.
Lo scopo dell’iniziativa
Obiettivo del progetto è svolgere attività con studenti dei diversi istituti scolastici, che permettano loro di incontrare testimoni legati al mondo della lotta alle mafie, di lavorare tramite laboratori sull’elaborazione delle loro storie e di altre storie simili, di creare un prodotto che possa raccontare le storie elaborate tramite diversi linguaggi di espressione artistica: radio, video, graphic novel, virtual reality. Tutti i prodotti, al termine degli incontri, saranno radunati su un apposito sito web disseminati a livello nazionale. Inoltre, una giuria di esperti esterni premierà gli elaborati migliori per ogni categoria.
La biblioteca della legalità
In ogni istituto coinvolto verrà creata una biblioteca della legalità, per diffondere la cultura della responsabilità e della giustizia tra le giovani generazioni attraverso la promozione della lettura. Infine, un evento collettivo da remoto metterà in connessione tutti gli istituti partecipanti, alla presenza di una rappresentanza per ogni scuola.