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La vecchia talpa scava ancora

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La vecchia talpa scava ancora. Articolo21 con le associazioni de “La Via Maestra” si impegnerà in uno dei tre gruppi di lavoro, dedicato proprio ai temi della democrazia e dell’informazione.

Una delegazione di Articolo21 – formata da Elisa Marincola e Vincenzo Vita- ha partecipato all’incontro online dello scorso giovedì 23, che faceva seguito a quello tenutosi l’otto novembre presso la sede nazionale della Cgil.

La riunione era finalizzata, sulla scorta dell’introduzione svolta da Giulio Marcon, a organizzare operativamente l’attività della rete associativa che ha dato vita all’enorme mobilitazione del 7 ottobre a piazza S. Giovanni di Roma.

Sono stati indicati tre gruppi per proseguire e rilanciare l’attività: ambiente e lavoro; welfare e diritti; democrazia e informazione.

È importante che la questione dei media vecchi e nuovi sia diventata una priorità.

Non si tratta di un discorso astratto o meramente specialistico: “Parigi brucia”.

La libertà di espressione prevista dalla Costituzione italiana è oggi sotto un virulento attacco. La tendenza in atto muove verso una forma moderna (?) di autoritarismo perseguita dalla destra al governo, succube sì dei diktat della Nato o di Bruxelles e tuttavia impregnata di richiami e simbolismi nostalgici.

Uno dei punti chiave di tale ventata reazionaria è proprio il bavaglio al coraggioso racconto della realtà, che dà fastidio a poteri bisognosi del segreto per mascherare le proprie nefandezze e sviare l’attenzione dell’opinione pubblica. Vedi il caso clamoroso dell’offensiva contro Report.

La crisi della Rai, il declino della carta stampata e l’assenza di una vera scienza democratica in grado di governare lo sviluppo incredibile delle tecniche (algoritmi e intelligenza artificiale) – per citare alcune delle vicende più grandi- fanno da sfondo a linee di vero e proprio ricatto verso le tante e i tanti precari che popolano in prevalenza l’universo comunicativo spesso con un trattamento schiavistico.

Non solo. La narrazione delle guerre (ora la tragedia di Gaza) è a senso unico e si svolge su sentieri lontani dallo scavo dentro gli eventi, mentre i reporter che osano fuori dal coro vengono feriti o persino uccisi.

Non si vuole un’Italia popolata da cittadine e cittadini consapevoli, bensì da sudditi guidati da una sorta di pensiero unico.

Si è lanciata l’idea di una manifestazione dedicata all’articolo 21 della Carta, che parli non solo al giornalismo e ai professionisti del settore, ma all’intera società resistente.

Insomma, in questo percorso fondamentale e impegnativo la nostra comunità ci sarà e -come la vecchia talpa- continuerà a scavare, fino a che non si vedrà la luce.


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