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Grazie alla comunità di Articolo21 che ha promosso e voluto la manifestazione per report che si è svolta ieri sera al Pantheon.
Grazie, senza distinzione alcuna, a tutte le associazioni, a cittadine e cittadini che hanno deciso di partecipare non solo per “abbracciare” Sigfrido Ranucci e la sua redazione, ma anche la Costituzione, quel diritto ad essere informati che la destra vorrebbe imbavagliare.
Quella convocazione in Vigilanza è stata solo un atto di rappresaglia, un tentativo di “colpirne uno per educarne cento..”
La provocazione è miseramente fallita e il senatore Gasparri potrà rimettere dove preferirà la carota che aveva preparato.
Sigfrido Ranucci, dati alla mano, ha sepolto gli assaltatori sotto un cumulo di dati e di argomentazioni inequivocabili, soprattutto nulla ha concesso a chi avrebbe voluto violare il segreto professionale e la tutela delle fonti.
Quella convocazione in Vigilanza è stata solo un atto di rappresaglia, un tentativo di “colpirne uno per educarne cento..”
La provocazione è miseramente fallita e il senatore Gasparri potrà rimettere dove preferirà la carota che aveva preparato.
Sigfrido Ranucci, dati alla mano, ha sepolto gli assaltatori sotto un cumulo di dati e di argomentazioni inequivocabili, soprattutto nulla ha concesso a chi avrebbe voluto violare il segreto professionale e la tutela delle fonti.
La battaglia per la difesa di Report è stata e sarà un impegno per tutelare i diritti costituzionali di tutte e di tutti.
Non si tratta di solidarizzare con i giornalisti, ma di solidarizzare con noi stessi, respingendo il tentativo in atto di stravolgere la Costituzione, spostando i poteri verso il capo, dopo aver colpito il parlamento, che ormai non svolge più la funzione legislativa, la contrattazione, la giustizia, l’informazione.
Vogliono colpire la divisione dei poteri ed uscire definitivamente dalla Costituzione conquistata dopo la cacciata dei nazifascisti, ma i nipoti di Almirante hanno sempre preferito la “repubblichina” alla Repubblica antifascista.
La prossima inziativa sarà convocata davanti al Senato, quando inizierà la discussione sulla nuova legge museruola, che rafforzerà chi scaglia le querele bavaglio contro croniste e cronisti, molti dei quali precari quasi, che casualità, indagano su mafia e corruzione.
Invece di contrastare il malaffare si preferisce contrastare il diritto di cronaca e “oscurare” cittadine e cittadini.
Ci ritroveremo insieme con tutte le associazioni che hanno promosso la grande manifestazione dello scorso 7 ottobre: la via maestra.
Ora si tratta di riportare sulla via maestra anche l’articolo 21 della Costituzione, senza il quale crollerebbe uno dei pilastri che sostiene l’ordinamento democratico.
Non si tratta di solidarizzare con i giornalisti, ma di solidarizzare con noi stessi, respingendo il tentativo in atto di stravolgere la Costituzione, spostando i poteri verso il capo, dopo aver colpito il parlamento, che ormai non svolge più la funzione legislativa, la contrattazione, la giustizia, l’informazione.
Vogliono colpire la divisione dei poteri ed uscire definitivamente dalla Costituzione conquistata dopo la cacciata dei nazifascisti, ma i nipoti di Almirante hanno sempre preferito la “repubblichina” alla Repubblica antifascista.
La prossima inziativa sarà convocata davanti al Senato, quando inizierà la discussione sulla nuova legge museruola, che rafforzerà chi scaglia le querele bavaglio contro croniste e cronisti, molti dei quali precari quasi, che casualità, indagano su mafia e corruzione.
Invece di contrastare il malaffare si preferisce contrastare il diritto di cronaca e “oscurare” cittadine e cittadini.
Ci ritroveremo insieme con tutte le associazioni che hanno promosso la grande manifestazione dello scorso 7 ottobre: la via maestra.
Ora si tratta di riportare sulla via maestra anche l’articolo 21 della Costituzione, senza il quale crollerebbe uno dei pilastri che sostiene l’ordinamento democratico.