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Il caso del Ministro Crosetto e le toghe rosse. E se fosse “solo” la violazione del segreto istruttorio?

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Il Ministro Guido Crosetto vede spesso nemici, complotti, avvisaglie appostati contro il Governo, dalle sorti moderne e progressiste, cui appartiene. L’uscita contro i magistrati è solo la più recente: nell’ottobre del 2022 annunciò querela per diffamazione contro il quotidiano Il Domani, “reo” di aver pubblicato un dettagliato articolo sui rapporti avuti dal Ministro prima della nomina nel Governo con società con le quali avrebbe di sicuro avuto rapporti da Ministro. Si trattava, in fondo, di una semplice constatazione. Eppure anche allora il Ministro andò sopra le righe. Come questa volta ha fatto con i magistrati. In un’intervista ha detto che le toghe rosse sarebbero le uniche in grado di dare una spallata al Governo Meloni, scambiando le indagini giudiziarie per offensiva politica. Se vista da molto lontano l’affermazione del Ministro potrebbe, banalmente, essere una violazione del segreto istruttorio. Ossia, in qualche modo potrebbe essere venuto a conoscenza di inchieste correnti e ha parlato di una nuova offensiva dei magistrati contri la politica, come fur0no interpretate le indagini degli Anni Novanta. Insomma una sorta di tutela preventiva. Come si sa, nessuno che abbia conoscenza di verifiche della magistratura correnti potrebbe rivelarne il contenuto senza integrare gravi violazioni in grado di danneggiare l’indagine medesima. Tuttavia non sarebbe la prima volta che politici, amministratori e parlamentari di rilievo vengono a conoscenza di inchieste ed intercettazioni e che questo, poi, danneggi l’impianto stesso della verifica. Per capire se la fattispecie ultima è simile non resta che attendere.


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