Questa mattina Articolo 21 ha formalizzato la propria adesione ai Comitati che si preparano a difendere la Costituzione dalle riforme che ne stravolgerebbero lo spirito e il ruolo. L’adesione è stata annunciata dal coordinatore nazionale dei presidi di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, e da Vincenzo Vita che ha moderato l’incontro con Alfiero Grandi, in prima linea sulla proposta e il lavoro dei Comitati.
Grandi ha fatto un focus tecnico e politico sulla proposta relativa al cosiddetto “premierato” che “in questo contesti di presenza massiva di organi mediali a suo favore ci porterebbe ad avere un premier fuori controllo”.
“Il problema è che il combinato disposto tra il premierato che vuole la Meloni con il controllo sostanzialmente totale, con poche eccezioni, dei media e con la magistratura sotti attacco può effettivamente produrre seri problemi. Il premier eletto direttamente rischia di andare a svolgere il suo ruolo quando non serve più, peraltro. Se va avanti la riforma sull’autonomia differenziata, che affida poteri importanti alle Regioni, avremo un Paese assai diverso da quello di oggi”, ha detto Grandi prima di ricordare che “esiste da un po’ di anni una sorta di mania di cambiare la Costituzione”.
“Quella di cui si parla è una riforma che scardina gli equilibri e il controllo, che in una democrazia hanno coloro che intervengono quando un organismo assume troppi poteri. – ha aggiunto – La nostra Costituzione è stata promulgata il primo gennaio 1948 sulla base di un fatto straordinario, il fascismo. E’ una Costituzione antifascista e democratica. Non è un caso se questo governo fa fatica a pronunciare la parola antifascista. L’elezione diretta del presidente del consiglio è una cosa forte per un certo mondo, un messaggio che non va sottovalutato. Anche per questo bisogna unire le forze ovunque per il referendum”.