Ospite della riunione settimanale di Articolo 21 di questa mattina, Roberto Zaccaria, ha parlato in anteprima del sui nuovo libro m a anche dato un contributo di riflessione sulla proposta di riforma costituzionale che prevede una pericolosa forma di presidenzialismo.
“Il libro è una riflessione semiseria con aneddoti divertenti, come gli incontri con i capi di Stato, insomma memorie disordinate. – ha detto Zaccaria in apertura dei lavori. E a proposito della proposta di riforma ha detto che si sta cercando di ” realizzare la condizione dell’uomo solo al comando; la riforma di adesso è peggiore sia di quella proposta nel 2006 che di quella del 2016 e sostanzialmente è una deformazione più che una riforma. I padri costituenti temevano di creare una forma di presidenzialismo, era considerato pericolosissimo. Noi fino ad oggi abbiamo avuto un regime parlamentare dove il centro è il Parlamento e il Presidente della Repubblica, non il presidente del consiglio dei ministri”.
Nel corso dell’incontro Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale dei presidi di Articolo 21 ha fatto riferimento alla manifestazione di domani (7 novembre) che prevede una passeggiata al fianco di Sigfrido Ranucci, iniziativa che si lega ai pericoli insiti in una riforma che vuole eliminare del tutto il pensiero critico, già duramente messo in discussione come dimostra proprio il caso Report.
“Domani faremo un primo passo, insieme a tante persone e associazioni ma sarà, ripeto, il primo passo. Stanno rinascendo i comitati per la Costituzione e noi di Articolo 21 saremo, anche stavolta, tra i promotori. Ecco perché è importante la manifestazione di domani, per cominciare un percorso per una grande manifestazione nazionale, non solo e non tanto a difesa dei giornalisti ma del pensiero critico. Noi non dobbiamo difendere una corporazione ma la possibilità di restare in una democrazia”.
Nel suo intervento Elisa Marincola, portavoce nazionale di Articolo 21 ha detto che ” si ha l’impressione che ci sia una disattenzione nei confronti di questa riforma, perché non tocca, almeno nell’immediato, la vita delle persone che hanno sempre più problemi; invece dobbiamo stare molto attenti e vedere le ricadute”.
Roberto Zaccaria ha ricordato anche come già adesso molte prerogative costituzionali siano state ridotte: “E’ ridotto il potere parlamentare, c’è un abuso di decreti legge, non si fanno più leggi. Ecco perché importante muovere da subito le comunità intermedie e non aspettare una manifestazione nazionale. Il Parlamento era l’unico soggetto eletto da cui scaturivano tutti i poteri.. Tra l’altro abbiamo una legge elettorale che lascia molte incertezze: oggi col 25% dei voti una coalizione governa col il 60% al Governo; per effetto dell’astensione e della legge elettorale riesci col 25% degli elettori ad avere una maggioranza molto vicina ai due terzi. Ecco perché dobbiamo evitare quello che i padri costituenti vollero evitare in maniera assoluta, un uomo solo, o una donna sola al comando”.
Secondo Roberto Natale, intervenuto a sua volta all’incontro di questa mattina, “le riforme costituzionali non si giudicano da sole ma messe in relazione con giustizia e informazione”. E ha poi ricordato la “pessima riforma della rai, la cui applicazione è stata persino peggiorativa”.
In chiusura Vincenzo Vita ha ricordato, appunto, che stanno tornando attivi i comitati in difesa della Costituzione cui Articolo 21 ha già aderito.