C’è stato un altro condannato tra gli imputati a processo per insulti e minacce nei confronti di Paolo Berizzi, inviato di Repubblica, sotto scorta dal 2019 in seguito a una lunga scia di minacce e atti intimidatori da parte di gruppi neofascisti e neonazisti e continuamente nel mirino della galassia nera per il suo lavoro di inchiesta e di denuncia. Il giornalista ha deciso di denunciare tutti gli attacchi via social perché bisogna dimostrare che odiare costa e che la libertà di espressione garantita dalla nostra Costituzione, all’articolo 21, non equivale a libertà di insultare.
Leggi anche
Il “vizio” di stare in Tribunale accanto ai giornalisti come Paolo Berizzi