Articolo21 sta convintamente con Cgil e Uil nella nuova stagione di scioperi, a partire da quello nelle regioni del Centro (tra cui Roma e Lazio) del prossimo venerdì 17 novembre. Seguiranno la Sicilia (20), il Nord (24), la Sardegna (27), il resto del Sud (1° dicembre). Vi saranno iniziative in almeno 60 capoluoghi di provincia. Matteo Salvini ha aperto le ostilità, svelando il volto oscurantista delle forze che oggi guidano l’Italia. Si intende visibilmente tuffarsi nel passato. Lo sciopero dà fastidio, perché il manovratore non va disturbato.
Dopo aver partecipato alla riunione dello scorso mercoledì 8 novembre insieme a tante delle 100 associazioni co-promotrici della Via Maestra che ci ha visto in piazza S. Giovanni di Roma il passato 7 ottobre, intendiamo essere parte integrante di una lotta di straordinaria importanza, volta a rendere visibile la maggioranza reale del Paese.
Il governo delle destre, infatti, è una minoranza, sulla base di un voto politico caratterizzato da una quota enorme di astensioni.
Esiste una forte opposizione, nella società prima ancora che nelle aule parlamentari. Anzi. Per rafforzare proprio la qualità dell’iniziativa istituzionale è fondamentale che l’universo associativo si muova con grande determinazione. A cominciare dal capitolo cruciale della pace e del cessate il fuoco come obiettivo minimo ma necessario, passando per l’antifascismo e una politica di inclusione nei riguardi dei migranti, puntando sulla scuola e la sanità pubbliche: il lavoro da fare è enorme. Il tutto, poi, si inserisce in un contesto assai preoccupante di crisi democratica: il progetto sul cosiddetto premierato unito all’approvazione dell’autonomia differenziata dà un colpo ferale all’assetto previsto e sancito dalla Costituzione repubblicana.
In tale quadro, il diritto ad informare e ad essere informati assume una valenza ancora più importante che in passato. Senza conoscere, senza sapere vincono i poteri peggiori. Spesso occulti. Se si andasse all’elezione diretta del premier con il controllo del governo su grande parte dei media, si passerebbe all’età delle “democrature”.
Articolo21 parteciperà con i suoi presidi locali alla formazione dei comitati promossi dalla Via Maestra. E altrettanto si farà con quelli immaginati dal Coordinamento per la democrazia costituzionale, il cui vicepresidente Alfiero Grandi sarà collegato il prossimo lunedì 20 novembre alla riunione settimanale dell’associazione.
Non vogliamo difendere solo una categoria, pur delicata e sotto attacco come quella delle giornaliste e dei giornalisti, bensì offrire il nostro contributo ad una vertenza che deve diventare generale.