Calogero Zucchetto era il volto più bello dello Stato a Palermo, un poliziotto con la schiena dritta che faceva il suo dovere: combattere quella mafia che tanti addirittura negavano. Lillo, per gli amici, stava per tornare a casa dalla fidanzata, che da lì a poco sarebbe diventata sua moglie.
Quarantuno anni fa, 14 novembre 1982, sono circa le 21:25, nel centro di Palermo. I due killer: Pino Greco detto “scarpuzzedda” e Mario Prestifilippo, che il Zucchetto conosceva bene per le sue indagini.
Furono tutti d’accordo nel massacrare il giovane poliziotto.
In quel momento lo Stato a Palermo – come scrivo nel mio libro “Traditori” – era proprio Lui, Lillo Zucchetto.