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Lagarde: L’inno mafiascista della BCE

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Godendo dello sconquasso economico che ha procurato all’economia europea e della possibile distruzione del debito pubblico italiano, la Lagarde difende le sue scelte di politica di alti tassi, anzi altissimi. Il paragone con le scelte della FED non sono credibili perché in questo periodo di guerra gli USA stanno ottenendo il massimo risultato, in quanto il petrolio sale e gli armamenti si vendono come il pane (che in Europa è sempre più caro). Inoltre la gran parte delle transazioni commerciali gli USA le intrattengono con l’uso del Dollaro, pertanto l’aumento del valore del dollaro non fa gioco. Difatti l’economia USA è in crescita e il debito pubblico non è appesantito.

Purtroppo in Europa, specialmente in Italia, non va bene affatto. La politica degli alti tassi è una bomba economica insostenibile. Innanzi tutto perché crea volutamente un aumento dei costi e quindi altra inflazione. Le spese per i finanziamenti bancari sono scaricate dalle imprese e dai commercianti sui consumatori; ecco che l’inflazione non scende. I tassi sono saliti di quasi il 5 % e l’inflazione è scesa di poco più di un punto, ma solo perché la spesa energetica si è contratta riducendo prezzi e l’inflazione. Soffre il consumatore europeo, i mutui si raddoppiano e lo Stato Italiano raddoppia i tassi d’interesse da pagare sui titoli di stato. Rischio default.

Ecco che la Lagarde, con grande arroganza, difende la sue scelte citando Edith Piaf: “Je ne regrette rien”. Nessun giornalista o politico riesce a far ragionare i banchieri? Questi (chi dei tre?) sono abbagliati dall’esplodere degli utili finanziari grazie alla “genialata” della Lagard. Diventa veramente inquietante l’uso improprio della espressione della Piaf. Non solo per l’arroganza, ma soprattutto perché quella canzone è l’inno dei fascisti francesi. Siamo certi che la capa della BCE lo sa perfettamente. La citazione sembra proprio una dichiarazione di appartenenza. Al Mafiascismo.


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