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E’ ancora possibile stare “solo” dalla parte della pace?

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Di fronte alla guerra in Ucraina e in Medio Oriente è possibile non scegliere e stare solamente dalla parte della pace? E’ possibile esprimere liberamente il proprio pensiero cercando di non fomentare l’odio senza essere tacciati di simpatizzare per i terroristi? In Italia no. Il partito della premier Meloni, Fratelli d’Italia, che ricordiamo ha nel suo simbolo la fiamma tricolore in rappresentanza di chi andò a Salò e fu al fianco dei nazisti durante le stragi del ’44 e i rastrellamenti degli ebrei, sta combattendo una battaglia contro chi chiede di non equiparare i civili palestinesi ai terroristi di Hamas e sul premier Netanyahu di non dimenticare che con la sua politica ha lasciato che Hamas si rafforzasse, accuse mosse da tempo dai moderati israeliani, compresi tanti uomini di cultura. L’attacco di Hamas al rave party di sabato 7 ottobre, con l’uccisione di 260 giovani innocenti e gli eccidi all’interno dei kibbutz sono anche le conseguenze di politiche repressive nei confronti dei palestinesi perpetrate dal governo più a destra di sempre. Le azioni terroristiche di Hamas vanno condannate ma non giustificano ciò che Israele sta facendo ai palestinesi nella striscia di Gaza colpendo persone innocenti soprattutto bambini. Fratelli d’Italia contro Moni Ovadia per aver dichiarato che la responsabilità di ciò che è accaduto è del governo Netanyahu “per aver fatto marcire la situazione palestinese”. Apriti cielo, immediatamente il senatore Alberto Balboni ha chiesto le dimissioni dell’attore, cantante, scrittore ebreo, figlio di ebrei sefarditi, da direttore generale del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara, perché con le sue parole, pronunciate dopo l’eccidio di Hamas e la conseguente reazione israeliana, ha offeso Israele e fatto vergognare la maggioranza politica che governa la città e il Teatro, difeso dal sottosegretario alla Cultura Sgarbi, ma accusato dal sindaco leghista e dagli assessori. Ovadia si è dimesso prima di essere cacciato per non danneggiare il Teatro e i suoi lavoratori, dichiarando di “essere un uomo libero e nessuno deve dirmi cosa devo pensare cosa posso dire”. In Italia c’è un problema grande come una casa per chi non la pensa come il partito di maggioranza presieduto dalla Meloni, è sufficiente vedere i telegiornali della Rai, la tv del servizio pubblico che, come è scritto nel Contratto di servizio, dovrebbe dare voce a tutti. Invece chi dissente da chi governa non solo non ha voce, viene isolato. Tutto ciò dimostra che si sta calpestando la Costituzione e la Democrazia, come ha detto Moni Ovadia siamo a rischio di regime.


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