“Arriva finalmente in Assemblea Capitolina la mozione N° 83/2023 per il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange. La discussione e relativa votazione sono previste nella seduta di martedì 3 Ottobre dalle ore 14, dopo oltre 5 mesi dall’invio della nostra richiesta a tutto il Consiglio Capitolino, dopo 4 mesi dalla protocollazione della mozione e dopo 3 mesi dalla sua calendarizzazione e dopo la pausa estiva”. E’ quanto ricorda in una nota il coordinamento FreeAssange Italia, che aggiunge: “Lo scorso 18 settembre il Comune di Reggio Emilia, dopo un iter durato lunghi mesi, ha approvato la delibera definitiva del conferimento; a Napoli, dopo l’approvazione in aula avvenuta il 31 gennaio, l’Assessore al Turismo Teresa Amato, intervenuta nel Consiglio Comunale dello scorso 28 Settembre, ha annunciato che il sindaco Gaetano Manfredi conferirà la cittadinanza onoraria ad Assange nel più breve tempo possibile; inoltre le istituzioni locali di molte altre città italiane si sono espresse in tal senso (v. mappa cittadinanze onorarie in Italia https://shorturl.at/jprE6 ) A questo punto se Roma approvasse la mozione, il segnale che arriverebbe dalla Capitale sarebbe ancora più forte ed ancora più chiaro, affinché le istituzioni nazionali non lascino il caso Assange nell’oblio e vogliano portare oltreoceano l’istanza di liberazione del giornalista australiano, vittima di una ormai pluriennale e tragica persecuzione, dovuta unicamente all’aver fatto il suo lavoro di giornalista ed editore . A breve sarà pronunciata la decisione dell’Alta Corte britannica in merito all’istanza di appello presentata dai legali di Assange per scongiurare la sua estradizione successivamente alla sentenza del giudice Swift, che lo scorso 9 giugno aveva respinto i motivi dell’appello dell’editore australiano contro l’ordine di estradizione negli Stati Uniti, firmato dall’allora Ministra degli Interni britannica Priti Patel nel giugno 2022. È l’ultima opportunità che avrebbe Assange per scongiurare l’estradizione. La cittadinanza onoraria della Capitale d’Italia sarebbe pertanto un significativo segnale volto a porre fine a questa ingiustizia. Un uomo che ha avuto il coraggio e la rettitudine di diffondere informazioni mai confutate su crimini di guerra, attacchi intenzionali a danno dei civili, trattamenti disumani, uccisioni a tradimento degli oppositori, crimini contro l’umanità e disastri ambientali, non può essere estradato negli Stati Uniti d’America, dove lo attenderebbero 175 anni di carcere. Free Assange Italia chiede a tutti i cittadini di voler partecipare in massa alla discussione in Aula Giulio Cesare affinché giunga chiara ai Consiglieri Capitolini la necessità di essere ambasciatori di un forte messaggio per la liberazione di Julian Assange che significherebbe un grande spiraglio di luce per vivere in un mondo più libero”.