Sergio Staino era nato a Piancastagnaio(SI) nel 1940, si era laureato in architettura, ma dal 1979, anno in cui fu pubblicato su Linus, diretto allora da Oreste del Buono, era diventato il papà, o meglio il babbo di Bobo, il militante barbuto interprete di un tempo e di un mondo che stava scivolando in una profonda crisi d’identità. Sergio è stato un maestro, una matita sopraffina, con l’animo di vero uomo di sinistra, sempre disponibile ai sogni e alle scommesse, come quando accettò di assumere la direzione dell’Unità nel tentativo estremo di tenerla viva. All’Unità dall’86 all’89 aveva diretto Tango, il settimanale satirico e nella sua squadra aveva chiamato Altan, ElleKappa, Andrea Pazienza, Michele Serra, Vincino solo per citarne alcuni. Era stato anche autore Tv prima per Teletango e poi per Cielito Lindo condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci. Da qualche anno era ormai praticamente cieco, ma continuava a disegnare aiutato dal figlio Michele. L’associazione stampa Toscana lo ricorda con affetto “Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana si stringono alla famiglia per la scomparsa di Sergio Staino, il mitico “Bobo”, re della satira, ex direttore de “L’unità”, protagonista da oltre mezzo secolo con i suoi disegni.- si legge nel comunicato inviato- Sergio aveva 83 anni, era nato a Piancastagnaio, alle pendici dell’Amiata, e si era saputo imporre con il suo stile semplice ma straordinariamente incisivo. Pronto a impegnare anche le figure della famiglia, a farsi porre domande e a dare risposte, con la sua matita sempre dalla parte di chi lavora, di chi lotta, di chi è sfruttato. Non a caso teneva molto al sindacato, ad essere uno degli iscritti all’Associazione Stampa Toscana. Dove veniva personalmente, accompagnato dalla moglie. Ci mancheranno il suo lavoro, le sue intuizioni, i suoi “graffi”. La moglie Bruna lo aveva accompagnato anche a Castiglioncello, al Festival di Articolo21, per i vent’anni dell’associazione. Aveva accettato con entusiasmo il nostro invito a presentare quello che forse è stato il suo ultimo libro, un libro per bambini a fumetti, scritto da Wlodeck Goldkorn e da lui illustrato “ Il bambino che venne dal fiume. Le avventure di Mosè” edito da Feltrinelli. Con la sua consueta generosità la sua presentazione si trasformò in un racconto intenso e coinvolgente, che andò molto al di là del libro. Al termine il pubblico era entusiasta e si formò una lunga fila di persone che volevano una firma sulla copia acquistata. Sergio chiese una penna e sul retro della copertina di ogni libro disegnava Bobo con una dedica personalizzata. Avvertì probabilmente che lo stavo osservando incuriosita e sorridendo mi chiese se mi stupivo che riuscisse a disegnare anche se non vedeva più. “Certi gesti sono impressi nella memoria, sono dentro di me, non servono gli occhi per riprodurli”. Fa buon viaggio Maestro.
La camera ardente è allestita da domenica 22 a martedì 24 ottobre, nella Sala Incontri del Castello dell’Acciaiolo a Scandicci (FI) (via Pantin, 63). Martedì 24 ottobre alle 14 nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze si terrà la cerimonia di commiato.
Le persone che vorranno portare il proprio saluto a Staino al Castello dell’Acciaiolo potranno farlo nelle giornate di domenica 22 e lunedì 23 dalle 10 alle 18, oltre che martedì 24 ottobre dalle 10 alle 12.