Si è tenuto un importante incontro online, nell’ambito degli appuntamenti di Articolo21 del lunedì mattina, con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
L’argomento cruciale della conversazione -coordinata da Vincenzo Vita e arricchita dagli interventi di Giuseppe Giulietti, Elisa Marincola e Stefano Corradino, nonché del presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli- ha riguardato l’adesione alla manifestazione prevista per il prossimo 7 ottobre. Articolo21 fa parte fin dall’inizio dell’arcipelago dei movimenti che si è unito alla Cgil nella piattaforma “La via maestra”. Si è voluto ribadire il significato profondo di simile partecipazione: il diritto all’informazione, come quello alla libertà personale, è la precondizione per esercitare gli altri diritti. Serve, dunque, una consapevolezza ancor più necessaria nel quadro autoritario che si è delineato, con un governo determinato nell’attaccare i contropoteri come la magistratura e il sistema mediale.
Landini ha raccolto l’invito, sottolineandol’importanza del diritto all’informazione, tema da tenere vivo anche dopo e al di là della manifestazione. L’oscuramento delle lotte e dei conflitti sociali fa parte di un tentativo di indebolire il ruolo delle organizzazioni sindacali,come invece è sancito dalla Costituzione.
La stessa contrattazione con il governo è una finta, che si riduce alle riprese televisive. E qui sta una notizia che suona a conferma inquietante: il sindacato viene ridotto ad una comparsa mediatica.
Insomma, l’attacco all’articolo21 è una sequenza di un più generale rivolgimento della Carta fondamentale, verso un premierato a reti unificate.
Inoltre, ecco una questione finalmente posta in modo nuovo, il segretario della Cgil ha invitato a mettere insieme nelle prossime ore una consultazione interna ed esterna alla Rai, per scegliere democraticamente la figura che può sostituire il bravissimo e compianto Riccardo Laganà nella rappresentanza dei dipendenti della Rai in seno al consiglio di amministrazione.
Articolo21 ha preso l’impegno a scrivere un documento aperto e coinvolgente, che dia il senso di una presenza non formale al percorso –pure attraverso i presidi locali- che porterà alla piazza di S. Giovanni il prossimo 7 ottobre: dal cui palco si possa sentire la voce del mondo dei media.