“Ronchi dei Legionari sia medaglia d’oro al valor militare”. La proposta del sindaco

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Ronchi dei Legionari sia medaglia d’oro al valor militare. La proposta è del sindaco, Mauro Benvenuto. Ricordiamolo. Anche allora non fu certamente un iter facile. Era il maggio del 1993 quando, con una cerimonia svoltasi allo stadio Lucca, il generale Italico Cauteruccio appose, sul gonfalone comunale di Ronchi dei Legionari, anche allora scortato dalla Polizia locale, la medaglia d’argento al valor militare per l’intensa attività partigiana messa in campo nel corso della seconda guerra mondiale. Allora la cittadina contava poco meno di 8mila abitanti. Ben 175 furono i ronchesi caduti nell’ultimo conflitto mondiale, 147 dei quali militanti nelle file delle formazioni partigiane. Intere famiglie furono coinvolte in questa lotta e la città pagò un prezzo altissimo anche per quel che riguarda le deportazioni, i confinamenti, le centinaia di anni di prigionia comminati a decine di antifascisti ronchesi. Furono in totale 158 i ronchesi deportati nei diversi campi di sterminio, dei quali 75 non fecero più ritorno. Proprio per questi motivi Ronchi dei Legionari aspira ad un riconoscimento ancor più esemplare. La proposta è stata avanzata dal sindaco, Mauro Benvenuto, venerdì sera, in occasione della cerimonia per gli 80 anni della costituzione della brigata Proletaria. “Oggi, in occasione di questo significativo evento – ha detto il primo cittadino – voglio ricordare il sacrificio di moltissime persone, militari e civili, che hanno permesso la liberazione dal regime autoritario nazifascista e lo grido a gran voce, citando parte della motivazione per la concessione della medaglia d’argento, concessa con decreto del Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, con decreto del 27 dicembre 1991, registrato dalla Corte dei conti il 23 marzo 1992. Allora la nostra città contava sì e no 8mila abitanti e non furono pochi quelli che furono impegnati, direttamente o indirettamente, nella Resistenza. Un esempio a livello nazionale che, a parer mio, meriterebbe la concessione della medaglia d’oro. Pensiamoci e lavoriamoci insieme. L’amministrazione comunale – ha proseguito Benvenuto – è pronta ad avanzare questa proposta ed a dare alla città quel riconoscimento che certamente si merita”. Un’idea che è stata colta con grande interesse dai tantissimi presenti l’altra sera a Selz. Al termine della manifestazione un gradito fuori programma ha arricchito la serata. Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’ANPI, giunto in regione per alcuni impegni – ha salutato i presenti. “Il senso dell’iniziativa di oggi – ha affermato – è custodire il fuoco di quella memoria che va difesa sempre e mai dimenticata”. Ora bisognerà avviare un iter che non sarà certamente facile. “Ritengo sia di fondamentale importanza, per le giovani generazioni specialmente, che non possiamo lasciare sole e dobbiamo mettere al centro dei nostri obiettivi, mantenere viva, vivace e militante la memoria di queste persone e degli ideali che le rappresentavano. Dobbiamo mettere da parte l’indifferenza ed i personalismi per non rischiare che l’umanità commetta di nuovo gli stessi errori. Purtroppo – ha concluso Benvenuto – i segnali sono evidenti e dobbiamo tutti assieme cercare di fermarli sul nascere”. Oratrice ufficiale dell’iniziativa, è stata Antonella Lestani, presidente regionale dell’Anpi la quale ha ricordato che la Resistenza è stata importante dal punto di vista politico e militare. Lestani ha pure ricordato le figure di Vinicio Fontanot, di Ondina Peteani.

 

 

 


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