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O la borsa o la vita. Guerra nei cieli finanziari italiani, anche su Ustica

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La finanza italiana è nel mirino dei francesi. Già alcune banche italiane parlano francese. Ma il miglior colpo è stato eseguito quando Parigi ha comprato Piazza Affari; gli inglesi avevano mollato, causa Brexit. I francesi hanno fatto l’acquisto della Borsa perché questa ha come massimo interesse proprio le banche, che animano i pochi valori azionari trattati a Milano, con rarissime presenze delle industrie, in gran parte espatriate o chiuse. Controllare la Borsa significa influire sulle banche del listino. Ciò perché gli unici elementi interessanti rimasti in Italia sono i molto consistenti risparmi privati nazionali, la enorme cifra di oltre mille e settecento miliardi di Euro (in numeri danno più l’idea: €.1.700.000.000.000,00), somme che sono proprio dentro i forzieri delle banche italiane e quindi nel mirino della finanza d’oltralpe.

Come avvoltoi, i finanzieri internazionali volteggiano sui risparmi italiani, che inoltre sono remunerati a zero interessi nei conti correnti, perché praticamente la totalità dei risparmi giace proprio nei C.C.. In prospettiva chi gestirà le banche gestirà l’enorme liquidità italiana. I correntisti vengono già circuiti dai direttori di banca, con proposte di investimenti vantaggiosi, per le banche. Prima o poi questi denari verranno stanati e diverranno preda dei vari tranelli già previsti. Ecco che una vera e propria guerra è in corso negli altissimi cieli della finanza italiana. Qualche missile parte con misteriosi obbiettivi, proveniente da batterie altrettanto misteriose.

La Presidente della BCE, la francese Lagarde, vuole aumentare i tassi d’interesse, ancora e ulteriormente. L’innalzamento dei tassi ha soltanto favorito le banche e colpito le economie, in quanto l’obiettivo di ridurre l’inflazione è stato di valore inferiore all’innalzamento dei tassi e in realtà  causato dall’abbassamento dei prezzi energetici. La Francia ha subito meno contraccolpi dell’Italia. L’economia italiana non potrà godere di aiuti di stato stante i problemi di bilancio, mentre la Francia ha le mani libere. Quando il disegno francese sarà completato, la disponibilità finanziaria determinata dal risparmio nazionale non potrà dare benefici alla nazione.

In una inverosimile intervista agostana Giuliano Amato rispolvera la strage di Ustica. Sembra una caso di demenza senile ma è invece una polpetta avvelenata per Macron e la finanza francese.

Tutto con lo sta bene degli USA. Forse avrebbe fatto meglio a tacere qualche altro anno, dopo i 43 trascorsi in rigoroso silenzio. O forse ancor meglio avrebbe fatto a riferire sulle stragi casalinghe, da piazza Fontana in poi, rivelazioni che avrebbero impensierito il governo del Meloni. Una volta i briganti fermavano i viaggiatori con l’alternativa: “O la borsa, o la vita!”. La Borsa se la sono già presa, la nostra vita è già difficile abbastanza. Forse per riprenderci la Borsa dobbiamo minacciare con un missile… Lanciato però oltre quaranta anni fa…


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