Non erano “affari di famiglia”

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Il processo contro gli imputati egiziani accusati di aver sequestrato, torturato, ucciso Giulio Regeni si farà. Lo ha deciso la Corte costituzionale dichiarando illegittima la norma che, sin qui, aveva impedito ai giudici italiani di proseguire nel loro lavoro. È stato così accolto il loro ricorso, sostenuto dalla famiglia di Giulio e dalla loro legale, Alessandra Ballerini.
Avremo modo di tornare  sulla sentenza, ma intanto un grazie a chi, da Giulio siamo noi ad Articolo 21, non ha mai smesso di reclamare verità e giustizia e non si é arreso al cinismo di chi avrebbe voluto seppellire questo processo e relegare tra “gli affari di famiglia” una vicenda che riguardava e riguarda la dignità nazionale e la onorabilità di ciascuno di noi.
Ora continueremo a seguire, udienza per udienza, questo processo sino a quando verità e giustizia saranno definitivamente garantite.

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