L’estorsione per evitare il CPR: non in mio nome, non è per questo che sono italiano

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Quale dovrebbe essere la soglia invalicabile della politica se non l’etica, il rispetto paritario dei cittadini che si rappresentano? Cosa c’è di eticamente giustificabile nell’indegno provvedimento governativo che chiede ai richiedenti asilo di versare quasi cinquemila euro (si sono fermati a poche decine di centesimi in meno, forse per vergogna) per evitare di finire in uno qualunque dei tanti CPR sparsi per l’Italia?  È questa la ragione che mi spinge a dichiararmi indignato, a dire con forza ‘Non nel mio nome’, ad affermare senza problemi che io, cittadino italiano, non posso essere considerato complice di un governo che nel mondo rappresenta l’Italia. Se ci si pensa bene, la logica di chi non si vergogna di prendere queste decisioni è una sola: chi ha denaro si salva, gli altri si arrangino. È la stessa logica che tutela gli evasori, che cerca di abbassare le tasse ai ricchi, che elimina il reddito di cittadinanza. Ma l’indignazione è ancor più forte per il fatto che questa forma di estorsione legalizzata colpisce chi ha dovuto fronteggiare violenze, corruzione, speculatori ancor prima di arrivare a fare i conti con i traghettatori del Mediterraneo.  Altro che gli accorati appelli di Papa Francesco o le decisioni del governo tedesco in aiuto alle ONG che operano in mare. Qui non si tratta più degli accordi con la Tunisia o la Libia, nella logica dei respingimenti, del rifiuto all’aiuto. Qui è la miseria del ‘fare cassa’ proponendo una formula ricattatoria. Proviamo a chiederci dove troveranno la somma richiesta  i disperati che, approdati in quella che speravano potesse essere la ‘terra promessa’, vi sono giunti esausti, depauperati, senza documenti che ne attestino l’identità.  E  ancora.  Non può avvenire, anche nel mio none di italiano, che quel denaro così miseramente raccolto venga riutilizzato facendo passare gli estorsori come benefattori.  Non so quale legittimazione internazionale il governo italiano tenterà di ottenere con questo provvedimento. Quel che io intendo aggiungere alle belle e profonde valutazioni proposte su questo stesso sito da Giulietti, Nucci, Di Mambro, Gallo è la mia indignazione, la mia vergogna per una disumanità pericolosa per qualunque forza politica, massimamente per il governo che rappresenta un Paese che si è organizzato intorno ad una Carta Costituzionale che afferma l’esatto contrario.
(Nella foto il Cpr di Gorizia)


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