Dopo intimidazioni e violenze contro i responsabili del tempio di Pasiano (PN) incendiate due auto nel garage del presidente di USI. A rischio la libertà religiosa di una comunità operosa e integrata minacciata da fazioni sikh estremiste e violente. Dopo le minacce e le violenze è arrivato l’attentato. Nel corso della notte si è registrato un incendio doloso nel garage del presidente dell’Unione Sikh Italia, Singh Satwinder Baiwa, che ha provocato gravi e ingenti danni al garage, la distruzione di due auto e all’impianto fotovoltaico. Solo
il solidale intervento del vicinato ha scongiurato azioni peggiori. L’episodio, chiaramente doloso, fa seguito a una serie di manifestazioni violente e provocatorie inscenate da mesi da una fazione di sikh facinorosi ed estremisti che intendono prendere il controllo, con ogni mezzo antidemocratico, del tempio di Pasiano, aderente all’Unione Sikh Italia. Le ripetute denunce alle Autorità e alla Questura non hanno risolto la questione. La mancanza di un intervento fermo e risoluto da parte delle forze di polizia nei confronti di questa fazione estremista è stata letta come un riconoscimento delle ragioni di questo gruppo di estremisti e la legittimazione di metodi violenti. La dirigenza del tempio aveva, invece, affrontato questa situazione con senso di responsabilità e nelle scorse settimane, temendo una escalation, aveva deciso la chiusura temporanea del tempio, sperando che la protesta rientrasse nei limiti di un comportamento civile e rispettoso delle leggi.
Nei fatti così non è stato e, al contrario, nei giorni successivi si sono registrati nuovi e più gravi atti di intimidazione violenta con l’esibizione di bastoni, per i quali sono state presentate denunce alle forze di polizia. L’Unione sikh Italia denuncia questo attentato che, colpendo il suo Presidente, ha effetti sull’intera comunità sikh. Esprime quindi solidarietà e fiducia al presidente Singh Satwinder Bajwa e ai fratelli del tempio di Pasiano, la cui vita spirituale è stata violata da un’azione pianificata che sembra mossa da motivazioni politiche piuttosto che dalla sincera adesione ai principi del sikhismo.
(Comunicato dell’Usi)
Nella foto Singh Satwinder Baiwa