BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

“Attacco strutturato al sistema democratico, ecco perché ci sarà un 7 ottobre”. Le parole di Landini alla riunione di Articolo 21

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Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha partecipato alla riunione di Articolo 21 lunedì 11 settembre, nell’ambito del percorso di avvicinamento alla grande manifestazione del 7 ottobre in difesa della Costituzione. I lavori sono stati introdotti dal coordinatore di Articolo21 Giuseppe Giulietti e dal direttore  Stefano Corradino , che ha ricordato come Articolo 21 nelle ultime settimane abbia deciso di aprire la riunione del lunedì a figure autorevoli per affrontare insieme temi e nodi di grande attualità, dalla mafia, al lavoro, alla guerra, alla violenza sulle donne.

Oggi con grande piacere ospitiamo Maurizio Landini in vista della manifestazione del 7 ottobre cui abbiamo aderito convintamente in quando condividiamo tutto l’impianto e per portare all’interno della battaglia in difesa della Costituzione la nostra battaglia a sostegno dell’articolo 21. saremo lì ovviamente per i temi che la animano, a partire dalle morti sul lavoro. Sin dalla nascita di Articolo 21 ne abbiamo fatto un punto importante. Lo scorso anno le vittime sono state 1070, 25 mila negli ultimi 20 anni, una strage quotidiana che deve essere fermata“.

Ricordiamo che si tratta anche di un percorso di riconoscimento della memoria“. – ha detto la portavoce nazionale di Articolo 21, Elisa Marincola – “La via maestra arriva esattamene a 10 anni, il 12 ottobre 2013, portava proprio questo nome. La difesa dei valori della Costituzione è alla base del nostro vivere civile“.

Landini è stato intervistato da Vincenzo Vita che ha chiesto come “rendere più forte il messaggio di difesa della libertà di espressione dentro una manifestazione così importante in difesa della Costituzione. La libertà di informazione è un diritto dei diritti, senza la quale anche gli altri diritti non riescono ad essere agiti. E’ in corso peraltro anche una contro narrazione sui diritti del lavoro. Tra l’altro, va ricordato,  questo Governo ha a disposizione un potenziale di informazione che nemmeno Silvio Berlusconi aveva. Oggi la libertà di informazione è a rischio, perché l’informazione dà fastidio, perché il potere deve essere segreto“.

Il tema informazione è uno dei temi che motiva quella piazza, penso che sia utile vedere come realizzare quell’obiettivo, la manifestazione del 7 non è solo la manifestazione della Cgil, la si sta costruendo con un ampio arco di associazioni e reti di cittadinanza attiva. – ha detto Maurizio Landini –  Chi rappresenterà per esempio i lavoratori della Rai visto che si è parlato di occupazione? E’ giusto porre questo tema nella manifestazione del 7 in un modo che possa andare anche oltre il 7 per diventare un tema che insieme ad altri vive. Condivido che non è solo un problema di libertà di informazione inteso come libertà del giornalista ma un tema più generale che riguarda i valori, i principi della Costituzione, col paradosso che chi sta facendo questo lavoro non è tra quelle culture che hanno dato vita alla Costituzione. Nei vari incontri col Governo, in uno di questi, ci è stato chiesto cosa pensiamo delle riforma che hanno in mente, addirittura in un incontro con la Casellati ci è stato chiesto cosa pensiamo delle riforme e lì abbiamo esplicitato la nostra contrarietà sia all’autonomia differenziata che alle idee di premierato; abbiamo denunciato l’attacco violento che c’è all’autonomia e all’indipendenza della magistratura e fatto presente il tema della libertà di informazione è centrale. Lo dico perché noi come Cgil abbiamo reso esplicito che va recuperata partecipazione dei cittadini, rafforzandola, applicando la Costituzione non riformandola.  Lo ripeteremo negli spazi televisivi che avremo, parleremo del tentativo di oscuramento del conflitto sociale, Uno degli elementi per oscurare il conflitto sociale è non riconoscerne i soggetti rappresentativi. Il Governo nel rapporto con le organizzazioni sindacali fa incontri finti, dove non c’è trattativa, non viene riconosciuta la contrattazione. Dal  Fisco a salute e sicurezza, al superamento della precarietà non c’è trattativa negli incontri. Il Governo convoca una miriade di associazioni firmatarie di contratti pirata che non hanno nessuna rappresentanza, noi abbiamo fatto un ricorso perché nella composizione del Cnel è stato tolto spazio a Cgil, Cisl e Uil per dare spazio a sindacati che non hanno alcuna rappresentanza e firmatari di contratti pirata. Questo è un attacco strutturato al sistema democratico del nostro Paese“.


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