Nella loro incessante azione repressiva contro ogni forma di critica e di dissenso, le autorità algerine si stanno accanendo particolarmente contro i giornalisti.
Durante gli ultimi due anni, in 12 sono stati indagati, processati e in alcuni casi condannati. Solo quest’anno ci sono stati cinque processi, due chiusure di gruppi editoriali e la sospensione delle pubblicazioni di una testata per 20 giorni.
A giugno la corte d’appello di Algeri ha aumentato la condanna, da cinque a sette anni di cui due con la condizionale, del noto giornalista Ihsane El Kadi, direttore di Radio M e di Maghreb Emergent, in carcere dallo scorso dicembre per “ricevimento di finanziamenti dall’estero con l’obiettivo di danneggiare l’ordine pubblico”.
Il 29 agosto il tribunale di Costantina ha condannato in primo grado a due anni di carcere e a 200.000 dinari di multa (poco meno di 1400 euro) il giornalista Mustapha Bendiana e il ricercatore algerino-canadese Raouf Farrah a seguito delle infondate accuse di “pubblicazione di informazioni riservate” e, anche nel suo caso, di “ricevimento di finanziamenti dall’estero con l’obiettivo di danneggiare l’ordine pubblico”.
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