Una nuova tappa nella ricerca di verità e giustizia per Giulio Regeni, ucciso al Cairo nel 2016. Mercoledì 20 settembre la Corte Costituzionale affronterà il tema decisivo: il processo può continuare anche se il Governo egiziano non ha mai voluto comunicare il domicilio degli imputati, tutti ufficiali della sicurezza del Cairo? Una forma di garantismo del nostro Codice che il regime egiziano sfrutta maliziosamente. Per accompagnare questo nuovo passaggio, i genitori di Giulio hanno lanciato l’idea di presidiare le famose “panchine gialle”, gli striscioni, ogni luogo che ricordi il ricercatore torturato e ucciso. L’amministrazione comunale di Rosignano Marittimo(LI) ha deciso di rispondere a questo appello. Tutti possono partecipare: leggendo una pagina del libro Giulio fa cose, postando un video, scrivendo la propria adesione sui proprio social o semplicemente mostrando il proprio braccialetto giallo e nero che chiede “verità e giustizia per Giulio Regeni”. In un comunicato Licia Montagnani, assessora alla cultura e al turismo e vicesindaca del Comune di Rosignano Marittimo, dichiara: “Vorrei invitare la cittadinanza ad aderire a questa iniziativa lanciata dalla famiglia di Giulio Regeni. Abbiamo ancora nel cuore la commozione dell’incontro con Paola e Claudio Regeni, quando abbiamo piazzato la panchina gialla nel giardino del nostro cento culturale e biblioteca comunale Le Creste e condiviso la loro sacrosanta battaglia per la ricerca della verità e vogliamo essere con loro anche in questa circostanza.
(Nella foto il giorno della inaugurazione della panchina dedicata a Giulio Regeni)