Esprimo solidarietà al vignettista Mario Natangelo, raggiunto dalla querela di Arianna Meloni, per averla ritratta in procinto di tradire il marito con un uomo di colore preoccupato del suo rientro, mentre lei lo tranquillizza per essere Lollobrigida occupato fuori casa nel combattere la sostituzione etnica. Non capire le battute è già un segno di poca intelligenza; scambiare il surreale (satirico) con il reale (oltraggioso) è gesto di arroganza del potere. Che vede la ”lesa maestà” nel solo adombrare un adulterio, benché chiaramente immaginato al solo scopo di rendere ridicolo un ministro (Lollobrigida) recidivo alla gaffe.
Continui Natangelo con le sue vignette, molte azzeccate e qualcuna meno, com’è normale che sia. Mi auguro che la sua matita sia sempre abrasiva, perché quando lo sberleffo del giullare al potere è punito, vuol dire che siamo nella dittatura.