Appena può il Presidente Sergio Mattarella indossa i panni del domatore di leoni di quell’ impressionante Circo Barnum che il governo Meloni mostra di essere giorno dopo giorno. A Rimini, per l’ennesima volta, ha rimesso le cose a posto sulla sacralità dei valori prescritti nella Costituzione, valori contro i quali di volta in volta si esercitano gli uomini e le donne della Presidente del Consiglio. E certo il popolo di Comunione e Liberazione deve essersi chiesto, sbalordito, come fa un Paese come l’Italia a fare confrontare sullo stesso palco personalità come Sergio Mattarella con personaggi come il ministro Lollobrigida capace di rappresentare, senza vergognarsi, una realtà capovolta fra ricchi e poveri. Il dubbio è che lo faccia per rendere più agevole il compito della cognata Presidente del Consiglio alle prese con un’ipotesi di rimpasto, o forse lo fa per ingraziarsi ulteriormente quella clientela capace di pagare ricche parcelle quando, svestiti i panni di ministro, tornerà a fare l’avvocato. Ma cosa intendeva suggerire a quella vasta platea di cattolici per gran parte impegnati nelle opere di carità? I poveri, visto che mangiano bene, non hanno più bisogno delle mense? Oppure che loro, i cattolici, devono dedicarsi anche alla ristorazione dei ricchi?
Il Presidente della Repubblica, per l’ennesima volta, spazza via falsità storiche, tentazioni razzistiche, odio verso i diversi e gli immigrati, ma chi di questi governanti lo ascolterà? Nemmeno quelli che fanno orecchie da mercante pur di continuare ad occupare poltrone.
Certo è che il sistema compatto del controllo delle comunicazioni, dei media, tenterà di mettere la sordina a Mattarella. Chi crede in lui e nella Costituzione dovrà invece far di tutto per diffondere la sua voce. Questa è una delle possibili strade per far fuori il Circo Barnum. A meno che Giorgia Meloni non voglia fare proprio come il fondatore del circo statunitense, Phineas Taylor Barnum, che definendosi impostore, decise di autosciogliersi.
(Nella foto il Presidente Sergio Mattarella)