“In poche battute – prosegue Seccia – mi ha ribadito, come aveva fatto più volte in passato nei nostri incontri leccesi, non ultimo lo scorso gennaio in occasione della festa dei giornalisti salentini, delle gravi situazioni che ogni giorno è costretto ad affrontare di persona, faccia a faccia con gli spacciatori di morte e di quanto sia difficile fare il prete e testimoniare il vangelo laddove la cultura della legalità è meno di un optional”.
“Gli sono vicino – ha concluso l’arcivescovo – in questo delicato e difficile (e non è il primo) momento della sua vita e gli assicuro la preghiera mia e della comunità della sua terra d’origine e la solidarietà sacerdotale del presbiterio della Chiesa di Lecce”.
“La mia gratitudine – ha aggiunto infine – arrivi anche agli agenti della sua scorta, in particolare a quelli feriti nell’attentato di ieri, che ogni giorno rischiano la vita per proteggere un vero testimone della fede dei nostri giorni. Il Signore li benedica insieme con le loro famiglie”.