Oggi lunedì 14 agosto va in onda su Rai 3 alle alle 23.15 “La piazza negata (Turchia)”, inchiesta di Chiara D’Ambros e Tommaso Javidi.
In Turchia negli ultimi anni sta diventando sempre più difficile scendere in piazza per protestare contro la linea dettata dal governo Erdogan. Il presidente appena rieletto ha usato spesso il pugno di ferro contro manifestanti e opposizione. Lo ha fatto con le “madri del sabato”, ovvero i parenti delle persone “scomparse” in Turchia nel corso degli ultimi 50 anni che dal 1995 si riunivano ogni settimana nel centro di Istanbul, chiedendo alle autorità di rendere conto del destino dei loro cari. Nel giugno 2022, la polizia antisommossa ha impedito la loro novecentesima veglia pacifica arrestando i partecipanti, inclusi noti difensori dei diritti umani. Da allora piazza Galatasaray è presidiata dalla polizia per evitare manifestazioni. Così come il parco Gezi teatro negli ultimi anni di proteste contro la cementificazione di Istanbul, proteste soffocate regolarmente dalle forze dell’ordine. Lo stesso Erdogan all’indomani del terremoto, ha minacciato di mettere agli arresti chiunque si fosse azzardato a mettere in discussione la linea del governo in materia di soccorsi e di intervento nelle zone colpite.
Intervista principale a Pinar Selek, sociologa e attivista per la pace e i diritti umani. Nel 1998 comincia per lei un incubo giudiziario. Mentre sta per terminare la sua ricerca sulla guerra civile in Turchia – nella quale indagava sul perché molti curdi scegliessero la lotta armata, intervistando diversi esponenti del PKK ed entrando così nel mirino delle autorità turche – viene accusata di complicità con il PKK e torturata affinché confessi i nomi dei suoi contatti. Pinar resiste, trascorrendo due anni e mezzo in prigione e i successivi 11 anni tra le aule dei tribunali. Nonostante l’annullamento della condanna e quattro assoluzioni, è accusata di essere una terrorista e costretta a vivere in esilio dal 2009.
“Il Fattore Umano”, il programma di inchieste giornalistiche sul tema dei diritti umani nel mondo giunto alla sua terza edizione. Anche quest’anno il racconto è affidato a film maker e inviati, che con i loro reportage documenteranno sul campo, in vari Paesi del mondo e spesso in condizioni di rischio, la violazione dei diritti fondamentali nei confronti dei ceti più deboli e delle minoranze, a volte ad opera di governi autocratici o dittatoriali. Otto puntate, ogni lunedì con un reportage che illumina una storia di violazione dei diritti umani. In ogni puntata il fil rouge del racconto è rappresentato dall’intervista ad un intellettuale, scrittore, artista, che parlerà della propria vita e della propria esperienza all’interno del contesto sociale, culturale e politico oggetto del reportage stesso. I protagonisti si racconteranno in prima persona, senza la presenza in video degli inviati, in modo da conferire al racconto la caratteristica di uno stile asciutto ed essenziale, che è la chiave narrativa del programma.
Il Fattore Umano è un format di Raffaella Pusceddu e di Luigi Montebello con la collaborazione di Elisabetta Camilleri e Antonella Palmieri. La regia é di Luigi Montebello, musiche originali di Filippo Manni e Massimo Perin, mentre il progetto grafico di Wiliam Di Paolo.
Nel fattore umano trovano spazio le voci dei dissidenti iraniani e degli oppositori al governo turco, le voci delle popolazioni indigene sradicate dall’Amazzonia dai cercatori d’oro; verrà raccontata la tragica vicenda dei migranti sia nel Mediterraneo che nel deserto tra Messico e Stati Uniti. Il Fattore Umano affronterà inoltre il tema della pena di morte da un punto di vista inedito e racconterà la guerra nel cuore dell’Europa e la conquista dell’Africa da parte dei gruppi paramilitari russi.