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Il mondo politico è legittimamente in fermento per le inchieste promosse dalla procura di Perugia. Il ministro Crosetto, e non solo lui, già parlano di grave aggressione alla democrazia, di corto circuito istituzionale, di un tentativo di colpire il governo e singoli ministri. Parole gravissime che richiedono una rapida e rigorosa conclusione dell’inchiesta, la massima trasparenza, la pubblicazione dei nomi degli spioni e degli spiati. Per fortuna le indagini sono coordinate da Raffaele Cantone, magistrato di grande valore, già presidente dell’autorità contro la corruzione.
Ci associamo a queste richieste e ci auguriamo che si proceda senza guardare in faccia a nessuno, ma proprio a nessuno.
Allo stesso modo dobbiamo segnalare che invece non si procede contro chi ha predisposto dossier, pedinamenti illeciti, intercettazioni nei confronti dei cronisti impegnati in attività di inchiesta sulla trattativa stato mafia, sullo squadrismo, sul traffico dei migranti. Ci riferiamo, solo per fare qualche esempio, alle intercettazioni e ai pedinamenti illeciti a carico di Paolo Mondani, inviato di Report, all’acquisizione dei tabulati di Report per individuare le fonti relative alle inchieste sulla trattava Stato-mafia, al pedinamento e alle intercettazioni predisposte a carico di Michele Santoro e Guido Ruotolo, alle intercettazioni a carico dei cronisti che hanno indagato sul traffico dei migranti e sulla mafia libica, ai dossier preparati contro Saverio Tommasi, inviato di Fanpage, che seguiva le liste relative a gruppi no vax e neonazisti.
Per non parlare delle quotidiane minacce contro Paolo Berizzi e Roberto Saviano scagliate dai soliti squadristi che tuttavia, continuano a colpire indisturbati.
Sino a quando potranno farlo?
C’è un magistrato che voglia aprire un procedimento per “molestie” al diritto di cronaca e per la sistematica lesione dell’articolo 21 della Costituzione?
(Nella foto Raffaele Cantone)
