“Tutti quanti abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza.” Queste le parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella a Torre Pellice in merito alla notizia dell’incidente ferroviario che è costato la vita a 5 lavoratori sui binari della stazione di Brandizzo, nel torinese, lungo la linea ferroviaria Torino-Milano.
Kevin Laganà, di 22 anni, Michael Zanera, di 34 anni, Giuseppe Sorvillo, di 43 anni, Giuseppe Aversa, di 49 anni e Giuseppe Saverio Lombardo, di 53 anni erano dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli, un’azienda specializzata nei lavori di manutenzione e armamento ferroviario.
Il presidente della Repubblica ha più che ragione. Ogni morte sul lavoro è un’interruzione di quella convivenza civile che si esprime, tra le altre cose, in rapporti di lavoro che implichino la tutela della salute e della sicurezza. La fatalità esiste. Ma il compito di tale tutela è ridurla al minimo. Saranno, naturalmente, gli organi competenti a stabilire le modalità e le responsabilità di questo incidente. Ma la dinamica di un treno che transita su un binario sul quale sono in corso lavori di manutenzione ci parla di ben altro che di un caso sfortunato.
Da sindacalista, da ministro del Lavoro e da consigliere di amministrazione dell’Inail mi sono battuto per quello che è l’unico metodo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro: la prevenzione. Si deve progettare e agire a monte dell’attività lavorativa affinché la fatalità sia esclusa dalla dinamica delle attività produttive. Attuare procedure e dispositivi, formazione, controlli che non devono essere eludibili. Definire modalità, per gli appalti, che escludano le catene di sub-fornitura che aggirano i contratti di lavoro specifici dei settori nei quali sono inquadrate le commesse. Tutelarsi dal rischio di interferenze e far funzionare il coordinamento delle informazioni lungo la catena dei lavori svolti in sequenza, come in questo caso: un difetto di comunicazione, come pare sia avvenuto per i lavori su questa linea ferroviaria. L’INAIL deve avere piena disponibilità dei propri fondi, affinché essi possano essere pienamente utilizzati in progetti per la prevenzione oltreché nell’indennizzo dell’incidente.
La politica deve attuare una piena assunzione di responsabilità in questo senso. In modo tale che i valori della convivenza, ricordati dal presidente della Repubblica non siano più oltraggiati da eventi drammatici come quello di Brandizzo.