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Chi sono i veri martiri del libero pensiero

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Dal momento che prosegue campagna per la difesa del libero pensiero e il ministro Matteo Salvini ha indicato nel generale Roberto Vannacci uno degli eredi di Giordano Bruno, sarà appena il caso di ricordare che chiunque abbia giurato sulla Costituzione ha il dovere di rispettarla nella sua interezza. Dal momento che il resto si fonda su antifascismo, antirazzismo, rispetto delle minoranze e delle diversità, senza eccezione alcuna, ne consegue che il generale ha deliberatamente deciso di dismettere la divisa. Tutto il resto é fuffa politica e mediatica.
Quanto al ministro Salvini, difensore del libero pensiero, ricordiamo che ha chiesto la cacciata di Fazio e Saviano, ha scagliato querele bavaglio, non si è mai presentato in aula per un confronto con lo scrittore querelato Roberto Saviano, quando é stato querelato, per esempio da Carola Rackete, ha invocato lo scudo dell’immunità parlamentare. Oggi come ieri costoro sanno essere forti con i deboli e deboli con i forti. Il loro non é un pensiero critico, ma un pensiero servile.
E a proposito di martiri del libero pensiero vogliamo ricordare che il 23 agosto del 1927 venivano assassinati, innocenti, sulla sedia elettrica, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Sino alla fine dalla parte degli ultimi, dei disperati, degli immigrati dei rifugiati, altro che i pagliacci del tempo presente!

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