BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Ancora una violenza disumana, stavolta agita verso una ragazza di 19 anni

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Al Foro Italico, sul lungomare di Palermo, nella notte tra il 6 e il 7 luglio scorsi, sette giovani coinvolti in uno #stupro e fra loro un minorenne che ha compiuto 18 anni dopo i fatti. Cosa sconcerta di più in questa ennesima violenza sessuale?
L’età dei ragazzi, il più vecchio ha 22 anni.
L’aver “pianificato tutto”, con un finto invito alla ragazza per un’uscita di #gruppo.
L’ induzione a farle assumere alcol per farla ubriacare, la spettacolarizzazione di quelle orribili condotte, videoriprese con il cellulare, e tutto quanto accertato successivamente ai fatti.
Dalle minacce di vendicarsi, alla vergognosa  fierezza con cui i ragazzi rivendicano il male inferto alla coetanea, persino confortati da una madre.
Ma c’è paradossalmente qualcosa di più grave in questa ennesima assurda vicenda.
La crudeltà di chi è rimasto a guardare mentre la vittima chiedeva aiuto.
Quell’ormai arcinoto “effetto testimone” che avvolge di complice indifferenza chi dovrebbe sentire l’impulso naturale di intervenire e si limita a guardare, magari a videoriprendere.
Non so voi, ma al di là degli schifosi contenuti delle chat intercettate e della bestiale ferocia con cui in sette si sarebbero dati il cambio, violentando una povera ragazza che non poteva difendersi, non riesco a pensare che tutto questo #dolore avrebbe potuto essere evitato, se solo UNO di noi avesse mostrato un minimo di empatica solidarietà.
No, non quella religiosa, nè quella #buonista del volontariato.
Quella che rappresenta il PRINCIPIO GIURIDICO sul quale fu creata la nostra #Costituzione della Repubblica.
Quel valore che rifiuta di “farci gli affari nostri”, come ci viene suggerito SOLO quando si tratta di aiutare il prossimo, ma non certo quando si tratta di giudicare le scelte e la vita degli altri.
Perché a quello ci sentiamo subito sempre pronti. Che tutto questo non appaia ” normale” in questa nostra società ridotta alla mediatica banalità del male.
Indigniamoci ancora pensando alla vita distrutta di questi giovani ed alla terribile eredità che gli stiamo lasciando.
Pretendiamo il cambiamento e subito, che il tempo è finito, a quanto pare.
Obblighiamo il sistema ad occuparsi e fattivamente prevenire il fenomeno della violenza sociale, quella alla quale assistiamo, e che purtroppo spesso avalliamo, fra i giovani e verso i vulnerabili.
Riflettiamo sulla nostra indifferenza violenta, sempre crescente in una società che inneggia all’odio verso chi sfugge ai nostri rassicuranti canoni normativi, senza capire che la vera unica e pericolosissima #diversità NON è l’orientamento #sessuale o il colore della #pelle.
Ma è quella che ci allontana ogni giorno di più dalla nostra umanità.

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