Continua la scorta mediatica di “Articolo21” per Mario Paciolla, che nella manifestazione annuale dell’associazione per la libertà di stampa ha consegnato una targa all’organizzazione comunitaria #giustiziaperMarioPaciolla, che da quattro anni non ha mai smesso di chiederedi verità e giustizia per Mario Paciolla, il33enne napoletano, impegnato come osservatore dell’Onu per il rispetto degli Accordi di Pacea San Vicente del Caguàn, dove è stato ucciso a casa sua il 15 luglio del 2020 e per il quale ancora non si conoscono i mandanti e gli assassini. A ritirare il premio, martedì scorso a “La casa delle donne” di Roma, i genitori Anna Motta e Pino Paciolla.
Articolo21 patrocina anche la manifestazione “Viva Mario! In ricordo di Mario Paciolla” quarta commemorazione in ricordo di Mario Paciolla, che si svolgerà domani (15 luglio alle ore 19.30) al Pessoa Luna Park, Ex Ospedale Militare in Vico Trinità delle Monache, con l’intervento di Désirée Klain (Portavoce di Articolo21 Campania) e il video intervento di Giuseppe Giulietti (coordinatore nazionale di Articolo21). “Costruttore di pace, fascio di sogni – scrivono gli organizzatori, spiegando chi era Mario – sorriso per chi ha bisogno di luce, speranza che non muore”. Durante la serata si racconterà la storia di un ragazzo di 33 anni e di un’inchiesta scomoda su bombe e bambini, di una coltre di silenzio ed omertà, di un report esploso tra i corridoi dell’oscurantismo, di segreti governativi e di una voce da cancellare per sempre. “Mi sono ficcato in un guaio, mi vogliono fregare”, il testo di uno degli ultimi messaggi di Mario a suo padre Pino, quando era in Colombia come operante volontario dell’Onu. Poi il silenzio, il sangue, la morte. Mario Paciolla è stato torturato, strangolato, ucciso e, infine, impiccato in Colombia il 15 luglio del 2020, cinque giorni prima del volo che da Bogotà lo avrebbe portato a Napoli per stringere forte i suoi cari. Da allora i genitori, gli amici, le associazioni, non hanno mai smesso di chiedere “Verità e Giustizia”.
Per continuare a ricordarlo, Dario Sansone (Foja), Valerio Bruner, Peppoh e Marilena Vitale porteranno la loro musica, e insieme a rappresentanti del giornalismo e della società civile, si stringeranno ai genitori di Mario, con le avvocate Emanuela Motta e Alessandra Ballerini.
Interverranno Laura Lieto (vicesindaco Comune di Napoli), Sergio D’Angelo (presidente del Gruppo di imprese GESCO), Claudio Silvestri (FNSI), Fabrizio Cappella (SUGC),Collettivo Giustizia Mario Paciolla, Nicola Angrisano (FreeAssangeNapoli), Laura Marmorale (Mediterranea Saving Humans), Pasquale Leone (Libera contro le mafie), Azzurra Galeota (Pessoa Luna Park) e portare . L’incontro sarà moderato da Carmen Vicinanza, ideatrice del blog “Una Donna al Giorno”.
Per l’occasione sarà allestita la mostra: Il prezzo dell’informazione. Il caso Assange con alcuni pannelli espositivi che ripercorrono le tappe della storia del giornalista, attualmente detenuto nel Regno Unito e in attesa di estradizione negli USA, per il caso Wikileaks.
Il 15 luglio sarà un evento diverso dalle altre commemorazioni, perché l’obiettivo è celebrare il legame con la vita di Mario e non definirlo solo attraverso la sua scomparsa. #mariopaciolla è un utopista che voleva fare la storia, quando altre mani hanno deciso di recidere il filo della sua storia, sottraendolo violentemente all’affetto dei suoi familiari e di tutte le persone che lo amano e l’hanno conosciuto.
Quale luogo migliore di un contenitore di utopie per celebrare un poeta, un sognatore, un giovane rivoluzionario? Grazie alle ragazze e ai ragazzi del Pessoa Luna Park, quest’anno Mario sarà ricordato in una location eccezionale, con un progetto di intrattenimento ludico-culturale che lui avrebbe sicuramente apprezzato… e tantissima musica live!
Inoltre, in occasione dell’evento, sarà lanciata la campagna #wishuwherehere, nata da un’idea di Susanna Crispino, per portare il ricordo di Mario nei posti che avrebbe visitato, agli eventi cui avrebbe partecipato, continuando a condividere la sua energia vitale, ma soprattutto per continuare a chiedere a chi doveva proteggerlo che #veritàegiustizia siano fatte al più presto, affinché la vita di un giovane uomo non sia “archiviata” nell’indifferenza generale.