La Procura di Siracusa ha emesso un decreto di citazione a giudizio davanti al giudice monocratico per l’ex deputato della Regione Siciliana Giuseppe Gennuso, due giornalisti e una donna. L’accusa nei loro confronti è molto grave, quella di aver diffamato Paolo Borrometi, autore di molte inchieste sulla criminalità organizzata, Presidente di Articolo 21 e condirettore dell’Agenzia Agi. La notizia è stata pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera, fonda su un voluminoso fascicolo di indagine supportato da una serie di prove e rimanda ad una pericolosa deriva democratica di denigrazione di chi si occupa di temi scomodi qual è quello della collusione tra mafia e politica. Questa volta è stato raggiunto un livello pericolosissimo, ossia la creazione di notizie diffamatorie contro chi fa inchieste giornalistiche. I pm parlano di “disegno criminoso” posto in essere dall’ex deputato regionale Gennuso. Risultano implicati in questa storia anche il direttore del giornale on line “Diario 1984”, Giuseppe Guastella, il giornalista Giuseppe Gallinella, e una donna, Valeria Micalizzi. In base al capo di imputazione formulato dal procuratore aggiunto di Siracusa, Fabio Scavone, e dal sostituto procuratore Andrea Palmieri, il promotore di questo disegno criminoso finalizzato a diffamare Borrometi sarebbe stato ordito appunto dall’onorevole Giuseppe Pippo Gennuso, ai domiciliari dopo una condanna per traffico di influenze. Oltre a lui sono accusati, a vario titolo, di aver concorso, o scritto, “una lunga serie di articoli” che avrebbero leso la “reputazione di Borrometi”, che da ben nove anni, va ricordato, è sotto scorta per le sue inchieste contro la criminalità organizzata siciliana. Tra gli articoli denigratori contro il nostro Presidente, ce ne è stato uno di Giuseppe Guastella, in cui lo si accusava di aver “utilizzato” le auto di scorta per recarsi a “incontri con il suo amichetto del cuore”, integrando in questo modo la duplice e denigrante accusa di sperpero del denaro pubblico e il volgare pettegolezzo sugli orientamenti sessuali. E poi c’è stato il libro di Micalizzi e Gallinella “Parlano di Borrometi” avente come scopo la lesione della reputazione di Paolo Borrometi.
Al nostro Presidente la solidarietà totale e la disponibilità a stare insieme a lui nel processo che lo vede parte offesa di un meccanismo perverso e gravissimo, pericoloso per la democrazia.
(Nella foto Paolo Borrometi)