Chi ha preso la decisione ha tentato di nascondersi dietro il codice etico, equiparando Saviano a Facci, sospeso per le sue frasi sessiste e volgari.
Si aggiunga che Facci doveva ancora essere contrattualizzato, mentre il programma di Saviano era già stato realizzato e attendeva solo la messa in onda. Tra le due scelte non esiste, dunque, equiparazione possibile, nel metodo e nel merito.
Peccato che il contratto di servizio che lega lo Stato alla Rai, unico vero documento di riferimento, assegni il compito al servizio pubblico di esaltare la Costituzione antifascista, antimafiosa, antirazzista, solidale, accogliente, inclusiva. Valori che hanno da sempre segnato la vita e l’azione di Roberto Saviano. Altro che codice etico, alla Rai è in corso la sostituzione etica. Gli attacchi a Don Ciotti e a Roberto Saviano segnano un salto di qualità e richiederebbero una risposta straordinaria, capace di unire quanti hanno a cuore la Costituzione.
Per questo l’associazione Articolo 21 ha deciso di promuovere la campagna #stiamocondonciottiesaviano e di organizzare iniziative ovunque sarà possibile e di raccogliere le firme per chiedere che il programma sia inserito subito nei palinsesti. Dal momento che i processi contro Saviano non si sono ancora conclusi sarà il caso di darsi appuntamento alla prossima udienza e di reclamare la presenza del ministro che ha chiesto e ottenuto la soppressione del programma. Un capitano “coraggioso” non avrà certo paura di confrontarsi in pubblico con un povero prete e uno scrittore.
Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/27/stiamocondonciottiesaviano-gli-attacchi-di-salvini-segnano-un-salto-di-qualita-altro-che-codice-etico/7243827/