#noistiamocondonCiottieSaviano, gli attacchi di Salvini segnano la svolta: altro che codice etico

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Persino di fronte agli attacchi e alle minacce del ministro Salvini contro Don Ciotti e Roberto Saviano, non manca chi trova opportuno manifestare il suo dissenso dai due, la non condivisione delle loro scelte, civili e giornalistiche. Peccato che l’attacco del ministro non abbia nulla a che vedere con la critica letteraria o con il legittimo dissenso dall’associazione Libera. Quello di Salvini è stato un gesto meditato e voluto. Si inserisce in quel cambio di “narrazione” annunciato dalla destra e che prevede la progressiva equiparazione tra fascisti e antifascisti, mafiosi e antimafiosi, razzisti e antirazzisti. Una progressiva riscrittura dalla Costituzione che culminerà con lo scambio tra presidenzialismo, caro alla Meloni, e autonomia differenziata, voluta dalla Lega.Ancora attacchi contro Saviano perché ha raccontato al grande pubblico, questo è il vero “reato” contestato, la tragedia dei migranti, dei rifugiati, degli ultimi, delle loro morti nel mare, senza nome, tra indifferenza e cinismo dei governanti, di ogni natura e colore. Per le sue parole è stato querelato, querele bavaglio, da Meloni e Salvini, per non parlare del ministro Sangiuliano che dopo aver denunciato Saviano, ha perso clamorosamente in tribunale. I due, tuttavia, non si sono mai presentati in aula, non hanno accettato il confronto, non hanno risposto neppure alle convocazioni dei giudici. Il ministro, tuttavia, ha fatto di più e ha chiesto pubblicamente alla Rai di cacciare Saviano è così è stato.

Chi ha preso la decisione ha tentato di nascondersi dietro il codice etico, equiparando Saviano a Facci, sospeso per le sue frasi sessiste e volgari.
Si aggiunga che Facci doveva ancora essere contrattualizzato, mentre il programma di Saviano era già stato realizzato e attendeva solo la messa in onda. Tra le due scelte non esiste, dunque, equiparazione possibile, nel metodo e nel merito.

Peccato che il contratto di servizio che lega lo Stato alla Rai, unico vero documento di riferimento, assegni il compito al servizio pubblico di esaltare la Costituzione antifascista, antimafiosa, antirazzista, solidale, accogliente, inclusiva. Valori che hanno da sempre segnato la vita e l’azione di Roberto Saviano. Altro che codice etico, alla Rai è in corso la sostituzione eticaGli attacchi a Don Ciotti e a Roberto Saviano segnano un salto di qualità e richiederebbero una risposta straordinaria, capace di unire quanti hanno a cuore la Costituzione.

Per questo l’associazione Articolo 21 ha deciso di promuovere la campagna #stiamocondonciottiesaviano e di organizzare iniziative ovunque sarà possibile e di raccogliere le firme per chiedere che il programma sia inserito subito nei palinsesti. Dal momento che i processi contro Saviano non si sono ancora conclusi sarà il caso di darsi appuntamento alla prossima udienza e di reclamare la presenza del ministro che ha chiesto e ottenuto la soppressione del programma. Un capitano “coraggioso” non avrà certo paura di confrontarsi in pubblico con un povero prete e uno scrittore.

Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/27/stiamocondonciottiesaviano-gli-attacchi-di-salvini-segnano-un-salto-di-qualita-altro-che-codice-etico/7243827/

 

 


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