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Scivolone dell’avvocato dei Casamonica: “I giornalisti aggrediti sono stati imprudenti”

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Tutto sommato è anche colpa dei giornalisti se vengono aggrediti quando si recano in luoghi difficili per raccontare cosa accade, chi ci vive e chi lì comanda a dispetto di ogni regola. Il concetto non è nuovo eppure fa molto male sentirlo ripetere dentro un’aula di Tribunale, quello di Roma. E’ accaduto nel corso dell’udienza che vede come imputati  esponenti del clan Casamonica e parti offese due giornalisti, Floriana Bulfon di Repubblica/Espresso e Piergiorgio Giacovazzo del Tg2. Il difensore degli imputati in pieno dibattimento, in sede di escussione dei due giornalisti, ha chiesto :”Non pensate di essere stati imprudenti ad andare con una telecamera a vicolo di Porta Furba, che la famiglia Casamonica considera di sua esclusiva proprietà?”. A quel punto è intervenuto il giudice, Valerio De Gioia, che con molta decisione, rivolgendosi al legale ha sottolineato: ‘’Siamo in un’aula di giustizia e non credo proprio che qui si possa accreditare l’idea che esistano spazi pubblici inaccessibili per la stampa’’.
E’ utile a questo punto ricordare cosa accadde il giorno dei fatti contestati: la Bulfon e Giacovazzo con la sua troupe, il 17 luglio del 2018, a poche ore dall’operazione “Gramigna”, erano a Porta Furba dove di lì a poco ci sarebbe stato un blitz dei carabinieri, coordinati dalla DDA di Roma. I due giornalisti stavano svolgendo il loro lavoro per servizi da inviare alle rispettive testate quando è iniziata l’aggressione. All’ultima udienza insieme ai due giornalisti era presente il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Vittorio Di Trapani, che ha stigmatizzato le frasi del difensore definendole “inquietanti”.
In Italia ci sono 22 giornalisti sotto scorta e sono la punta dell’iceberg che conta centinaia di aggressioni fisiche, minacce dirette o in rete, danneggiamenti. Finora questo fenomeno è stato considerato una grave anomalia, un ostacolo all’informazione dei cittadini e non un’imprudenza. Perché si pensava che non ci fossero zone franche, luoghi in cui un clan, invece dello Stato, decide chi può entrare e chi no.

(Leggi anche https://www.articolo21.org/2023/01/via-al-processo-sullaggressione-dei-casamonica-a-bulfon-e-giacovazzo-fnsi-e-usigrai-parte-civile-in-difesa-della-liberta-di-stampa/ )

(Nella foto Bulfon, Di Trapani e Giacovazzo all’uscita dal Tribunale di Roma dopo l’udienza)


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