È stata rinviata al 14 settembre l’udienza cruciale del processo per l’uccisione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci che gli faceva da scorta I familiari di quest’ultimo si sono costituiti parte civile, contrariamente alla famiglia e alla vedova di Attanasio che hanno accettato un accordo risarcitorio del World food programme.
Mentre nell’aula 5 del Tribunale di Roma si svolgeva l’udienza, all’esterno del Palazzo di giustizia, a piazzale Clodio, si animava un sit-in per dimostrare vicinanza alle famiglie di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci promosso da Articolo 21, Focus on Africa e dall’Associazione Cooperazione e Solidarietà Internazionale / Focsiv.
Forti di una raccolta di firme che ha superato le 20 mila adesioni, i promotori hanno manifestato il loro disappunto per la mancata costituzione di parte civile al processo dello Stato italiano e hanno confermato l’impegno che non verrà mai meno a “sostenere la ricerca della verità” sull’ uccisione di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo.
“L’associazione Articolo 21, rappresentata da Antonella Napoli ha deciso che sarà scorta mediatica dalla parte di chi reclama verità e giustizia per l’assassinio dell’ambasciatore Attanasio, del carabiniere scelto Iacovacci e del loro accompagnatore Milambo. Troppe oscurità circondano modi e tempi della loro esecuzione, le organizzazioni internazionali non possono nascondersi dietro l’immunita. Vergognoso che il governo si sia sottratto alle sue responsabilità e abbia deciso di non costituirsi parte civile dalla parte di chi tanto ha dato alla comunità nazionale” afferma Beppe Giulietti, coordinatore nazionale Articolo 21.
Il 12 luglio alla festa assemblea di Articolo 21 sarà consegnato a Dario Iacovacci, fratello del carabiniere ucciso con l’ambasciatore Attanasio, una targa per rendere omaggio al suo “valore, ispirato dai principi della Costituzione di cui era fedele servitore”.