“La ministra Santanchè al Senato ha di fatto ammesso tutte le contestazioni che le sono state rivolte. Ha comunicato all’Italia di aver sanato o che si appresta a sanare le situazioni irregolari che si erano create nella sua azienda e cioè l’utilizzo non consono della cassa integrazione per il Covid, o il mancato versamento del trattamento di fine rapporto ai lavoratori licenziati. Mentre non ha dato alcuna risposta sulla sorte che è toccata ai risparmiatori che hanno perso tutto per il fallimento dell’ azienda”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. “Sono rimasto sorpreso dalla veemenza e dall’arroganza – prosegue il leader di SI – dell’esponente politica della destra, che ha ovviamente provato a giocare la carta del vittimismo. Voglio sgombrare il campo subito: se c’è o ci sarà una indagine, le valutazioni le faranno i giudici, noi abbiamo un altro ruolo. È sufficiente quel che ha parzialmente ammesso per continuare a chiedere le sue dimissioni. Con stile padronale – insiste l’esponente rossoverde – Santanchè ha mostrato fastidio per aver dovuto riferire in Senato sulle sue attività da imprenditrice. Quel che non comprende, forse, è che soprattutto lei, come tutti coloro che fanno politica, ha delle responsabilità in più, di cui deve rendere conto al Paese, prima che al Parlamento. A quanti lavoratori possono essere concessi i benefit e gli agi che sono stati concessi all’imprenditrice Santanchè nella relazione con il fisco italiano? E poi un normale imprenditore che non è in politica e non ha rapporti di ferro con la politica, che avesse fatto la metà di quel che oggi Santanchè ha parzialmente ammesso, che fine avrebbe fatto? Ecco, sottolineo questo aspetto, perché la destra si vanta di rappresentare il mondo dell’impresa, ma quale? Quella degli amici degli amici? Basta così, – conclude Fratoianni – Santanchè non può rappresentare il nostro Paese, deve dimettersi. E ci dispiace che non se renda conto la presidente del Consiglio Meloni, che è improvvisamente diventata agnello, mentre dall’opposizione faceva il leone con chiunque, anche per molto meno…”.