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Day of action, Articolo 21 aderisce a mobilitazione europea contro le querele bavaglio. Lettera al Ministro Nordio

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Oggi, nella giornata del “Day of actionArticolo 21 aderisce e rilancia l’iniziativa contro la volontà del Consiglio europeo di indebolire la proposta anti –  SLAPP, la direttiva che contrasta le querele bavaglio, con un approccio restrittivo nei confronti di disposizioni cruciali per fornire protezione a giornalisti e attivisti.
Come si sa lo scorso 8 giugno il Consiglio dell’UE ha raggiunto una posizione comune circa la proposta di direttiva anti-SLAPP. Si tratta di una proposta che annacqua considerevolmente la formulazione iniziale proposta dalla Commissione europea, e che non permetterebbe alla direttiva di fornire gli garanzie procedurali necessarie agli organi giurisdizionali per proteggere chi viene colpito da SLAPP. Illuminanti le parole di Andrew Caruana Galizia, figlio di Daphnesull’attuale formulazione di compromesso del Consiglio d’Europa, che non sarebbe stata sufficiente per proteggere sua madre.
Il prossimo 12 luglio verrà avviato il trialogue, la triangolazione di negoziati tra Commissione, Parlamento UE e Consiglio UE, questo momento cruciale nel processo decisionale europeo. E per questo viene richiesto a tutti i gruppi nazionali un’azione congiunta. Di qui le iniziative comuni di oggi, 10 luglio, che includono anche la diffusione di grafiche con testimonianze di chi è stato colpito da SLAPP tra cui quella di Antonella Napoli, membro dell’ufficio di presidenza di Articolo 21 è vittima di una querela temeraria che si protrae da 25 anni.
”Nella mia carriera ho dovuto affrontare 8 querele, tutte archiviate Ma la mia esperienza più complessa riguarda una querela per diffamazione proseguita in causa civile  con conseguenze pagate a caro prezzo. Una vicenda lunga oltre 25 anni emblematica di come la lentezza del sistema giudiziario italiano porti a vere e proprie violazioni dei diritti di un cittadino. Una causa in Italia è sufficiente a rovinarti la vita. Vivi con la spada di Damocle sulla testa di una possibile condanna che potrebbe costringerti a vendere la casa per pagare le spese legali.  Non è solo un’intimidazione psicologica, una querela temeraria sconvolge letteralmente la quotidianità di un giornalista. Se poi affronti questa incertezza per 25 lunghi anni come la sottoscritta il peso può essere insopportabile. Per questo la direttiva è necessaria, per poter scongiurare che si verifichino altri casi come il mio, che dimostra i grotteschi livelli che possono raggiungere le querele temerarie” la testimonianza della Napoli che dal 2018 è sottoposta a una protezione radio sorvegliata per le minacce ricevute sia da ambienti islamisti che da squadristi da tastiera che la attaccano per le sue inchieste su migranti e conflitti da cui questi ultimi fuggono.

Il Gruppo anti-SLAPP Italia affianca la Coalition Against SLAPPs in Europe – CASE in una giornata di iniziativa transnazionale contro le SLAPP, chiedendo al ministro della Giustizia un impegno concreto  durante il negoziato trilaterale europeo che verrà avviato il 12 luglio

 

All’Onorevole Ministro Carlo Nordio

Il Gruppo anti-SLAPP Italia, parte della Coalition Against SLAPPs in Europe – CASE, le scrive per condividere la sua delusione per l’approccio generale adottato dal Consiglio dell’Unione europea, venerdì 9 giugno 2023, circa la proposta di direttiva della Commissione europea “sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi (SLAPPs – Strategic Lawsuits Against Public Participation)”.

Con la posizione presa, il Consiglio fa un passo indietro nella lotta contro il crescente ricorso a procedimenti giudiziari manifestamente infondati e vessatori, annacquando in modo significativo le disposizioni chiave del testo originale della normativa proposta.

In particolare, i seguenti sono i principali punti deboli che non consentono di creare un quadro efficace e adeguato per i giornalisti e i media:

(1) L’eliminazione della definizione di “transfrontaliero” data dalla Commissione europea esclude la maggior parte delle azioni vessatorie dal campo di applicazione della direttiva. Le ricerche dimostrano infatti  che circa il 90% dei casi di SLAPP in Europa sono intentati nella stessa giurisdizione in cui è domiciliato il bersaglio SLAPP.

(2) La definizione molto restrittiva di “casi manifestamente infondati” indebolisce  notevolmente il testo nel suo complesso e in particolare il meccanismo chiave di dichiarazione di inamissibilita’, riducendo la protezione disponibile per il destinatario di SLAPP. Inoltre, la posizione del Consiglio non fornisce a quest’ultimo la garanzia di una procedura di dichiarazione di inammissibilità dei procedimenti giudiziari manifestamente infondati.

(3) L’eliminazione della disposizione che prevede il risarcimento dei danni subiti è un altro tentativo di indebolire la protezione disponibile per chi viene colpito da SLAPP.

Queste disposizioni sono ben lontane dall’obiettivo originario della legge, che è quello di proteggere i giornalisti, i difensori dei diritti umani e, in ultima analisi, il diritto all’informazione nell’Unione europea. Infatti si rischierebbe l’esclusione di molti casi dall’ambito di applicazione della legislazione.

I giornalisti e i media in Europa sono sottoposti a molte pressioni e le persecuzioni legali sono una delle minacce più gravi che devono affrontare poiché li privano del loro tempo e del loro denaro, minando il loro lavoro e violando il diritto del pubblico ad essere informati.

Le chiediamo quindi di convertire gli impegni pubblici in azioni concrete durante i negoziati del dialogo trilaterale e di assicurare che la futura legislazione garantisca una cornice significativa per l’esercizio del giornalismo. Solo un testo più ambizioso, che segua le raccomandazioni di eminenti giuristi europei, potrà fare la differenza; altrimenti sarà un’occasione persa.

Invitiamo il suo Ministero a lavorare per una legislazione che protegga efficacemente dalle SLAPP i giornalisti, i difensori dei diritti umani e altri soggetti pubblici.

Cordiali saluti,

Gruppo anti-SLAPP Italia:

Amnesty International Italia

Articolo 21

OBC Transeuropa

The Good Lobby Italia


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