Quest’anno più che mai, la festa annuale di Articolo21, è un importante ricorrenza. Questa festa, quest’anno non sarà un semplice momento per ritrovarsi e fare un bilancio delle attività dell’anno passato e consegnare dei riconoscimenti a chi si è distinto nel suo campo. Quest’anno questo appuntamento annuale deve essere un’occasione per ribadire la necessità di difendere i principi che hanno ispirato la creazione della nostra associazione. Principi minacciati seriamente e sempre più spesso dall’attuale governo e dalle sue politiche. Quest’anno non si festeggia ma dobbiamo constatare la necessità e la volontà di continuare a difendere i valori contenuti nella Costituzione italiana. Tra questi non solo quelli in grado di garantire ai cittadini italiani, vecchi e nuovi, i diritti che i padri fondatori della Repubblica Italiana, hanno voluto mettere nero su bianco perché il fascismo o qualsiasi altra forma di autoritarismo non potessero più impadronirsi del paese, ma anche quelli che si sono aggiunti nel tempo. La Costituzione italiana è una delle poche costituzioni che riconoscono questi diritti anche a chi non e’ italiano come recita l’articolo 10: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.
E molti stranieri in questi anni grazie anche a questo articolo della Costituzione, hanno trovato rifugio in Italia e da qui lottano per quei diritti che i regimi che governano i loro paesi hanno tolto a loro e ai loro concittadini. Quest’anno quindi non singole persone rappresentanti di quelle comunità minacciate, ma due associazioni di donne, una di donne iraniane ed una di donne afgane, riceveranno una targa il 12 luglio che riconosca il valore della loro attività svolta.