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Torniamo a scuola, a salvare gli insegnanti dalle violenze

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L’episodio di Abbiategrasso, dove uno studente ha accoltellato la sua  professoressa è l’ennesimo episodio di violenza contro gli insegnanti. Il lunedì precedente, il 15 maggio, una professoressa a Miano, vicino Napoli, era stata picchiata da uno studente di 13 anni: un pugno allo zigomo. La settimana prima, una professoressa del liceo scientifico G.B. Grassi di Latina aveva presentato una denuncia in Procura per essere stata bullizzata dai suoi alunni e ripresa con il cellulare mentre veniva spintonata sino a cadere.  L’emergenza educativa è tra le principali del paese. Si può risolvere soltanto rimettendo l’istruzione al centro dell’interesse della società e rinsaldando il legame tra scuola e famiglia, come si legge anche nella legge 71/2017 per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. È necessario restituire autorevolezza e credibilità alla figura dell’insegnante. È un compito che spetta soprattutto ai genitori che dovrebbero smettere di fare i sindacalisti dei propri figli. Ci vuole uno psicologo in ogni scuola, i genitori devono controllare i propri ragazzi a cominciare da quello che vedono sui social, la televisione e i videogiochi, insomma esserci!  Durante  gli incontri in tutte le scuole d’Italia per le campagne di sensibilizzazione contro bullismo e cyberbullismo ricordo sempre l’art 30 della Costituzione:“È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”. 


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