“L’imbecille è l’unico animale che non riconosce il suo simile”. Gli ormai cancellati caratteri cuneiformi sulla porta di Ninive ci lanciano un messaggio sempre attuale: l’imbecille incontrandone un altro è pronto a pensare di avere dinanzi un uomo intelligente. Non riconosce il suo simile. Quella saggezza millenaria ci sovviene nel venire a conoscenza di un esilarante episodio che ha per protagonista un politico di primo piano della fulgida politica siciliana.
“I am a drink!”. Sembra un tormentone pubblicitario di un super alcolico, invece è una citazione (non giudiziaria) del tutto errata, nel verbo e nel termine, di Martin Luther King: ”I have a drim”. In verità il politico di primo piano della politica siciliana, autore della “rivisitazione” del pensiero del premio nobel di Atlanta, ha pure frequentato i più alti piani delle patrie galere per affinità “elettive” con mafiosi. Ecco che seguendo la pista mafiosa si può spiegare la vicenda: può mai un imbecille essere d’aiuto alla mafia? Perché i mafiosi riconoscono subito un imbecille. La citazione (da denuncia penale) può essere quindi un’abile depistaggio per sfuggire ad altre inchieste, stante l’avvenuta ricostituzione della DC. In ogni caso oggi, in politica, gli imbecilli comandano.
Il recente evento politico della “nuova” DC ha provocato eventi sismici in molte aree cimiteriali, si è scoperto che ciò era dovuto al rivoltarsi nelle tombe dei padri fondatori della DC del dopoguerra. Ciò spinge ad un’altra ipotesi sulle motivazioni del “I am a drink”. Forse il fantasma di De Gasperi è apparso in sogno al politico siciliano intimandogli di lottare la mafia. Ecco come il politico vuole fare fuori i mafiosi: sparando… minchiate. Perché è molto probabile che l’esperto di lingua inglese creda per vera l’espressione: morire dalle risate. A noi invece viene tanto da piangere.