In una indifferenza impensabile fino a non molto tempo fa, 160 lavoratori da tredici giorni protestano per avere un piccolo pacchetto di diritti. Sono i facchini del magazzino del gruppo Mondo Convenienza di Campi Bisenzio che hanno presentato un dossier da brivido sulle condizioni di sfruttamento cui vengono sottoposti e stanno attuando un picchetto che potrebbe costare molto caro in termini fisici e di sicurezza oltre che economici. Uno dei manifestanti la scorsa settimana è stato letteralmente investito dal furgone di un capo area che stava uscendo dai cancelli nonostante lo sciopero in corso. Alcuni lavoratori si sono incatenati e sono stati sgomberati con la forza dalla polizia. Gli agenti, in assetto antisommossa, hanno tagliato le catene con una tronchesi e cercato di portare via i manifestanti con la forza, tra urla, spintoni e tanta disperazione. Nell’aria un senso di impotenza: nessuno sa fare o vuole fare nulla per lo sfruttamento al limite della schiavitù che in Italia vige nel mondo della logistica. Le scene riprese e divulgate in rete dagli stessi operai sono raccapriccianti e mostrano anche l’uso della forza pubblica contro una contestazione sui diritti.
I dipendenti denunciano di lavorare dalle 12 alle 15 ore al giorno, con inizio alle 7 e si va avanti fino alle 22 per 1200-1300 euro al mese. Tutti hanno un contratto del settore delle pulizie e non della logistica e del trasporto; tutte le bolle di accompagnamento delle consegne indicano “piano zero”, mentre, in realtà, quasi sempre i mobili e l’oggettistica vanno a clienti di piani superiori e la consegna avviene da parte degli stessi trasportatori. L’ordine è uno solo: ogni camion che parte pieno va consegnata vuoto la sera. Nonostante le denunce dei lavoratori, l’azienda non ha ancora commentato la situazione. La ditta appaltatrice RL Logistica e Montaggi afferma che i contratti sono regolari e non ha intenzione di aprire un dialogo con i dipendenti in sciopero.
Il sindacato Si Cobas afferma che “questa situazione di lavoro povero e di dumping salariale è presente da anni in tutti i magazzini Mondo Convenienza a livello nazionale. Inchieste giudiziarie sono in corso a Bologna e Ivrea, dove l’azienda è accusata di sfruttamento, caporalato e razzismo”.
“L’idea di risolvere una vertenza sindacale con sgomberi e manganellate è inquietante e folle”, ha detto Luca Toscano, coordinatore del sindacato SiCobas per Prato e Firenze.