Uno degli sport maggiormente praticati dai ministri in carica è querelare, o annunciare querele, contro i giornalisti. Senza però mai replicare o spiegare nel merito perché siano da ritenere diffamanti gli articoli che li riguardano direttamente o per il tramite delle loro attività. L’annuncio della ministra del turismo Daniela Santanché in tale contesto è quindi solo l’ultima prova di quella certa allergia per il giornalismo d’inchiesta di cui sono affetti molti ministri o anche politici più o meno famosi, presidenti di Regione, di Provincia, sindaci, amministratori di società pubbliche, sottosegretari e quella vasta gamma di soggetti che hanno a che fare con la pubblica amministrazione italiana e hanno un ruolo pubblico, oltre che un peso nelle scelte decisive per questo Paese. La Santanché non è nemmeno la più famosa tra tutti i politici che hanno denunciato i giornalisti. Prima di lei c’è stato Matteo Salvini che ha querelato Roberto Saviano sentendosi leso nell’immagine da un’affermazione fatta dallo scrittore in merito alle politiche migratorie decantante (e praticate) dallo stesso Salvini. Il quale, però, essendo appunto un ministro con tanti impegni non ha ancora trovato mai il tempo di andare in tribunale a sostenere pubblicamente le sue accuse a Saviano, il quale puntualmente va in udienza per sapere che è necessario un rinvio poiché la presunta parte offesa ha impegni istituzionali. Poi è stata la volta del Ministro della Difesa Maurizio Crosetto, il quale, indignato per un servizio sui rapporti con la società Leonardo pubblicato da Il Domani, ha comunicato di aver dato mandato ad uno studio legale per tutelare la sua immagine, ritenendosi sicuro che “le condanne in sede civile e penale siano l’unico metodo che direttori, editori e giornalisti possano intendere, di fronte alla diffamazione”.
Insomma una “lezione” per tutti: punirne uno (Il Domani) per spiegare a tutti come funziona. Il punto è che le condanne dei giornalisti querelati sono molto poche, poiché le denunce per diffamazione sono al più pretestuose. Ma questo Crosetto non lo ha scritto nel suo post che annunciava la querela a ottobre 2022.
(Nella foto il Ministro Daniela Santanché)