Palermo anni ’70. Dopo uno spettacolo nella più importante rete TV regionale, l’elegante presentatore e organizzatore di spettacoli, per una proposta, ci portò a cena a “La scuderia”. Era una proposta a cui non potevamo rifiutare: alla Rai il primo spettacolo d’intrattenimento con tema l’Europa. Con uso di alta tecnologia, mediante il nuovissimo “cromacry”. Si sospettava delle scelte sessuali del famoso conduttore, la moglie ne diede conferma. Al momento di scegliere le portate la signora lamentò un poco di nausea, qualcuno mostrò un’espressione incuriosita, per togliere ogni dubbio la donna affermò: “E da chi? Dall’angelo Gabriele?” Era un’epoca dove non si potevano dichiarare le preferenze sessuali e si coprivano con matrimoni formali. Ancora in questo millennio, anche grandissimi artisti, si tenevano nascoste preferenze e relazioni. Oggi non è più così.
Dobbiamo confessare che il matrimonio del carabiniere sotto le sciabole ci ha stupito. Perché facciamo parte della generazione dei baby-boomer che, da ragazzi, faceva bersaglio di sfottò e barzellette chi non era eterosessuale. Al punto che non conoscevamo il termine, in quanto si usava la parola “normale” e i gay erano i “froci”. Alcuni non sospettavano l’esistenza delle lesbiche.
Negli anni ’70 ne “Il borghese piccolo piccolo” Alberto Sordi proclama la sua fede conservatrice affermando che: “La libertà è bella, ma oggi forse ce n’è un po’ troppa”. Invecchiando si diventa sempre più (piccoli) borghesi e si fa fatica a capire i tempi che cambiano. Bisogna ricordarsene quando proviamo un qualunque senso di disagio per le novità, specie nel campo delle scelte sessuali. La tolleranza è l’unica ricetta per superare le mediocrità che ci tengono sempre agguati, riguardo alle tante sfaccettature di un mondo sempre in cambiamento. A discolpa vorrei soltanto porre il problema che, negli ultimi anni, molti cambiamenti non hanno favorito la maggioranza dell’umanità. Ecco che ci aspettiamo sempre la fregatura. Per cui siamo diffidenti e conservatori.