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Ucraina. Morto un altro giornalista. Arman Soldin. Aveva 32 anni

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E’ l’undicesimo giornalista che muore sul lavoro in Ucraina dall’inizio della guerra secondo Rsf, il quattordicesimo secondo fonti del sindacato ucraino. Si chiamava Arman Soldin, francese, 32 anni, dell’Afp, la France Presse, ucciso a Chasiv Yar, vicino a Bakhmut, martedì 9 maggio. Lo ha annunciato la stessa agenzia, che è tra le più importanti al mondo, per la quale il reporter lavorava come coordinatore video.

Il giornalista è rimasto vittima di un bombardamento avvenuto verso le 15.30 ora italiana, nella località da giorni bersaglio delle forze russe. L’attacco, come hanno raccontato i colleghi che erano con lui, è stato sferrato con razzi Grad: i giornalisti della Afp, che erano insieme ai militari ucraini per documentare i bombardamenti di questi giorni, si sono trovati in mezzo al fuoco. Soldin era coordinatore video da settembre 2022 e si recava molto spesso al fronte. Aveva twittato di recente pubblicando un video che documentava una pioggia di razzi e aveva scritto di avere assistito ad esplosioni a meno di 50 metri da lui. Di nazionalità francese ma bosniaco di origini, Arman Soldin era nato a Sarajevo.

Ancora una volta, un giornalista muore cercando di fare al meglio il proprio lavoro. Un lavoro troppo spesso ancora insicuro. Malgrado il rischio per i giornalisti che lavorano praticamente al fronte non possa mai essere azzerato, è importante che ai cronisti venga garantita la massima sicurezza possibile. Il tema della sicurezza dei giornalisti torna dunque in primo piano: si tratta di un tema sollevato insistentemente dalla Federazione europea dei giornalisti (Efj) che ha recentemente organizzato un workshop a Bruxelles, tappa finale del progetto Safety4journalists che è stato varato proprio dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Il presidente del sindacato Ucraino dei giornalisti, Sergiy Tomilenko scrive che quello di Soldin è la seconda uccisione di un operatore dell’informazione  in Ucraina nelle ultime due settimane perché di recente a Kherson è morto anche il produttore ucraino Bogdan Bitika. Secondo il sindacato ucraino i giornalisti uccisi mentre svolgevano il loro lavoro sarebbero già 14, mentre in generale, se si contano anche quelli morti a causa del conflitto, si arriva a 59. Solidarietà è stata espressa alla France Presse e alla famiglia di Arman Soldin dai colleghi di numerose testate di tutti i paesi e da Efj e Ifj.

Immagine di copertina, disegno di Alekos Prete 


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