“Traditori” è il libro di Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21, pubblicato da Solferino, disponibile nelle principali librerie.
Un libro di straordinaria attualità, in questa stagione dove si vorrebbe cambiare la “narrazione”, cancellare la memoria, equiparare boia e vittime, cancellare la distinzione tra chi ha servito lo Stato, spesso a prezzo della vita , e chi si è servito dello Stato, tra cui ha contrastato le mafie e chi ha contrattato con le mafie.
Paolo Borrometti, con linguaggio piano e rigorosa concatenazione degli eventi, non a caso è anche il condirettore della Agenzia Italia, ricostruisce i fatti, fornisce un contesto a testi altrimenti facilmente manipolabili, a cominciare dalla rilettura delle sentenze, comprese quelle dovute alle prescrizioni, inchioda i protagonisti alle loro parole, alle amicizie pericolose, alle frequentazioni indicibili, alle collusioni tra Stato e mafie, non solo in Sicilia.
Capitolo dopo capitolo si snodano le trame che hanno insanguinato l’Italia è che, da decenni, vedono coinvolti pezzi dello Stato, apparati di sicurezza legati alle logge, a cominciare da quella P2 che, con i suoi progetti eversivi e di stravolgimento costituzionale, inquina anche il presente.
Per questo “Traditori” non è solo un libro che aiuta la memoria, ma anche un testo che ci aiuta a comprendere, a riconnettere i fili, a trovare risposte alla difficile e torbida stagione che stiamo vivendo.
Nel libro Borrometi ripercorre anche le storie di cronisti uccisi, della diffamazione postuma, del tradimento istituzionale, e anche dell’indifferenza che ha segnato non pochi giornalisti di fronte a questi delitti.
Del resto come poteva indignarsi chi negava persino l’esistenza delle mafie?
Per non parlare della campagna contro lo stesso Borrometi, oggi responsabile legalità della Federazione Nazionale della Stampa e vincitore per ben 36 volte nelle aule dei tribunali.
Neppure questo è bastato a tacitare chi non sopporta che qualcuno sia costretto ad una “vita blindata” per aver spezzato il muro del silenzio e aver denunciato mandanti, esecutori, diffamatori.
Non poteva essere diversamente perché Paolo e figlio di Antonio, che ho avuto l’onore di conoscere durante la mia esperienza parlamentare, un uomo buono, onesto, rigoroso, un moderato capace di indignazione quando venivano messi in discussione i valori della legalità, dell’accoglienza , della fratellanza, dell’antifascismo.
Antonio sarebbe stato orgoglio di questo libro.
(Nella foto Paolo Borrometi, autore di “Traditori” e presidente di Articolo 21)