Strage di Ustica. Il governo fa propria “politicamente” una ricostruzione depistante

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Il 9 maggio si celebrerà al Quirinale (e dobbiamo sentitamente ringraziare il Presidente Mattarella per la sua sensibilità) la Giornata della Memoria delle Vittime del Terrorismo e delle stragi e il Governo, forse per dare segnali di attenzione, dopo mesi di assoluta negligenza e assenza alle attività che hanno visto in passato interessate e coinvolte le Associazioni delle Vittime e i vari Ministeri, ha provveduto a rinnovare la convocazione del Comitato Consultivo per la attuazione della Direttiva Renzi-Draghi, presso la Presidenza del Consiglio.

Un Comitato che era nato, aveva avuto senso, ed aveva operato sempre con la collaborazione attiva tra Governi e Associazioni delle Vittime delle Stragi, per contribuire all’applicazione della Direttiva stessa, per seguire il lavoro di ricerca del materiale, dei documenti da desecretare e inviare all’Archivio di Stato.

Lo ha fatto con un provvedimento senza nessuna consultazione preventiva, senza trasparenza, senza considerazioni pratiche di funzionalità che offende le Associazioni delle Vittime per la sua evidente natura di scelta “politica-ideologica”, estranea allo spirito e al funzionamento del Comitato stesso; si sono aggiunte diverse “presenze”, fino ad avere due rappresentanze per la vicenda di Ustica.

Oltre all’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, protagonista dell’esperienza per la verità e per la difesa dei parenti in tutte le vicende processuali, risulta chiamato al tavolo del Comitato un’”Associazione sul disastro aereo di Ustica”, che annovera fra gli aderenti, militari inquisiti o loro eredi, oltre ad una sola parente delle vittime della Strage di Ustica. Quindi senza “rappresentatività”, fuori dal percorso e dalle esperienze delle Associazioni che hanno agito in questi anni, che hanno avuto anche riconoscimenti istituzionali sia per il continuo impegno per la verità sia per la salvaguardia delle vittime in tutti gli ambiti giudiziari, penale e civile, e poi per gli impegni per la Storia.

E allora l’unica ragione della scelta governativa si deve ridurre al “privilegiare” la tesi sostenuta da questa Associazione, della bomba araba come causa della Strage di Ustica e di conseguenza anche dell’attentato del 2 agosto alla Stazione di Bologna.

“Ustica chiama Bologna” sostenuto da alcuni ambienti neofascisti .

E qui sta la grande questione : il Governo con la sua decisione “immotivata” non solo mette in discussione lo spirito, la realtà, la prassi del Comitato e fa propria “politicamente” una ricostruzione che non possiamo non considerare depistante e contraria alla verità e alle risultanze espresse dalla Magistratura sulle cause dell’evento.

Ed è ancora più grave il provvedimento della Presidenza del Consiglio – e motivo di grande apprensione democratica e costituzionale- quando mostra di voler riaffacciare, davvero indebitamente, una tesi sulla Strage di Ustica, proprio mentre è ancora aperta l’ indagine della Procura di Roma dopo che il Presidente Cossiga ha testimoniato che il DC9 Itavia è stato abbattuto da aerei francesi e che il Gen. Santovito, capo del Sismi nell’80, telefonò, in tempo reale, a Gheddafi per avvisarlo di ciò che lo aspettava in quel cielo.

Non preoccupa “un occhio in più” ma bisogna spiegare perché e per fare cosa!

E mi permetto allora di suggerire alla Presidente del Consiglio Onorevole Meloni di prendere atto che, in sede civile, con Sentenze passato in giudicato, i Ministeri dei Trasporti e della Difesa sono stati condannati a risarcire le Vittime, proprio perché, siccome il DC9 è stato abbattuto, si riesce a dimostrare che quel volo non è stato adeguatamente protetto da chi aveva il compito di farlo e che le indagini sull’accaduto sono state in ogni modo ostacolate, con depistaggi e distruzione di prove.

Daria Bonfietti

 


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