Nessuno ha ucciso Jan e Martina, assurdo epilogo del caso Kuciak

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Sconcerto in Repubblica Slovacca. Il tribunale della città di Pezinok, vicino alla capitale Bratislava, ha assolto Marian Kocner, l’uomo d’affari che era accusato di aver ordinato l’omicidio del giornalista d’inchiesta Jan Kuciak e della sua compagna, Martina Kusnirovamm, entrambi di 27 anni, avvenuto nel 2018 nella loro abitazione. I pubblici ministeri avevano chiesto l’ergastolo per entrambi gli imputati, il mandante e l’esecutore materiale.
Il cronista aveva pubblicato diversi articoli contro le attività di Kocner, cosa che, secondo l’accusa, avrebbe spinto l’uomo d’affari a ordinare l’eliminazione dello scomodo giornalista. All’epoca, il fatto di sangue destò talmente tanto scalpore in Slovacchia da provocare la caduta del governo dell’allora premier Fico.
La Federazione europea dei giornalisti (Efj), insieme a molte altre organizzazioni internazionali per la libertà dei media (Article 19 Europe, Committee to Protect Journalists CPJ, European Centre for Press and Media Freedom ECPMF, Free Press Unlimited FPU, International Press Institute IPI, OBC Transeuropa, Reporter sans frontières RSF) ha immediatamente espresso la sua indignazione per il fatto che, a distanza di 5 anni, Jan e Martina non abbiano ancora trovato giustizia. E hanno lanciato un appello alla giustizia esprimendo anche la propria solidarietà alle famiglie della coppia assassinata.
I giudici hanno votato due contro uno che Kočner non fosse colpevole di aver ordinato l’assassinio.
È stata condannata invece a 25 anni di detenzione Alena Zuzova, coimputata insieme all’uomo d’affari: di lei si è sempre ritenuto che avesse avuto un ruolo di mediatrice, fra chi ordinò i due delitti e chi li commise. Oltre al carcere, la donna dovrà pagare ai familiari dei due giovani 160 mila euro.
Il verdetto arriva dopo che la Corte suprema aveva annullato una sentenza di assoluzione dell’imprenditore e della stessa Zuzova nel 2021. Proprio a causa di questo giudizio, il tribunale speciale penale di Pezinok aveva dovuto aprire un nuovo processo.
“Questa assoluzione dell’uomo d’affari Marian Kočner, annunciata oggi a seguito di un nuovo processo presso il tribunale penale specializzato, rappresenta un altro colpo devastante alla lotta per la piena giustizia per l’uccisione di Ján e Martina”, scrivono Efj e le altre organizzazioni nel loro appello.
“Questa ripetuta incapacità di ottenere la condanna dei mandanti – continua il comunicato – è un’altra dannosa battuta d’arresto nella lotta contro l’impunità per l’assassinio di giornalisti in Slovacchia e in Europa. Questo caso segue uno schema fin troppo comune, in cui i sicari e i facilitatori coinvolti in tali crimini vengono messi dietro le sbarre mentre le menti che hanno ordinato l’omicidio sfuggono alla giustizia. Un’altra assoluzione per quello che è stato il peggior l crimine contro il giornalismo di tutta la storia moderna della Slovacchia ha anche implicazioni preoccupanti per i fragili progressi della libertà dei media compiuti nel paese negli ultimi anni”.
La presidente Efj, Maja Sever, ha espresso la sua personale solidarietà ai familiari, che hanno lasciato il tribunale in lacrime e ha rilasciato un appello perché sia fatta giustizia.


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