La richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni arriva anche a Palazzo Lombardia. sarà infatti inserita nei videowall all’esterno e all’interno della sede del Consiglio regionale. E’ un piccolo ma importante segnale, reso possibile dalla costante attenzione che giornalisti e associazioni hanno garantito sul caso del ricercatore ucciso in Egitto, e grazie all’impegno che il Consigliere regionale Luca Paladini (Patto Civico) ha preso proprio durante il presidio organizzato il 28 aprile scorso davanti al Consolato egiziano.
Quel sit in era stato organizzato da Associazione e Ordine Lombardo dei Giornalisti, da Articolo21, dalla Fondazione Franceschi, dall’Associazione Dottorandi e dottori di ricerca in Italia e dalla Fondazione Diritti Umani.
In quell’occasione gli organizzatori avevano ricordato i nomi dei 4 ufficiali dei servizi segreti egiziani accusati dalla giustizia italiana, ma formalmente non raggiunti da questa comunicazione. I genitori di Giulio Regeni avevano indirizzato una lettera ai manifestanti scrivendo, fra l’altro, che “questo processo si deve fare e si deve fare in Italia, perché non è accettabile che chi tortura e uccide pagato da un regime che il nostro Paese ritiene amico, possa abusare del nostro sistema di diritto e godere dell’impunità”.
Quella richiesta dei genitori di Giulio, fatta propria dagli organizzatori del presidio, ora è visibile anche nella sede istituzionale della Regione Lombardia, grazie all’interessamento del consigliere Luca Paladini.
(Nella foto la manifestazione di Milano dedicata a Giulio Regeni)
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